I consiglieri comunali Antonio Mungo e Raffaele Castanò, facenti parte del gruppo consiliare “RicostruiAMO Cortale”, nella seduta del 29/11/2020 ritenevano di esprimere il loro voto sfavorevole alla proposta dell’o.d.g. il cui oggetto prevedeva la “Variazione al bilancio di previsione finanziario 2021-2023” ed i cui contenuti integrali sono desumibili in atti al verbale n°27, reso pubblico e disponibile per la libera lettura all’albo pretorio on-line.
Più in particolare, si ritiene di dover precisare, anche a coloro che non hanno seguito la vicenda sin dalle origini, che le ragioni a base della mancata approvazione della proposta deriva esclusivamente dal fatto che precedentemente alla seduta (29/11/2021) sono stati consultati agli atti preparatori, senza rilevare alcunché a supporto della proposta che riguardava l’intento dell’Amministrazione Comunale finalizzato “a creare un Ufficio Unico dei Medici di Base per assicurare le ore lavorative in modo da garantire sempre la presenza dei medici sul territorio”; molto riduttivamente, anche nel corso della seduta consiliare, il presidente e sindaco Francesco Scalfaro accennava ad “una perizia da parte dell’ufficio tecnico” anch’essa non rilevata al momento della consultazione degli atti preparatori tantomeno posta in visione all’atto della discussione.
Pur prefigurandosi una possibilità di condividere la bontà dell’iniziativa e la finalità delle opere, però, qualche dubbio burocratico, ha indotto i consiglieri dell’opposizione Mungo e Castanò ad esprimere il voto contrario.
Stimolati da numerose lamentele da parte dei cittadini, in data 11 gennaio 2022, si riteneva di interrogare l’Amministrazione ed il sindaco sul perché, malgrado la proposta del 29/11/2021 aveva trovato la quasi totalità di approvazione del Consiglio (esclusi i due), i lavori non erano stati ancora avviati.
La questione sollevata ha scatenato non poche polemiche al punto che anche i due medici di base (Marra e Orlando), hanno mal interpretato l’iniziativa che - si ribadisce - mirava e mira a fare chiarezza sul perché dei ritardi nell’esecuzione delle opere edilizie; ancora oggi abbiamo modo di constatare che i medici hanno rifiutato un confronto chiarificatorio mantenendo un atteggiamento contrariato. Si coglie quindi l’occasione per rimarcare l’esclusività delle intenzioni che minimamente sfioravano l’idea di recare disdoro all’attività dei medici ai quali rivolgiamo il ringraziamento per la disponibile attività verso gli assistiti cortalesi.
Purtroppo, è accaduto, che di fronte alle legittime richieste avanzate, il sindaco Scalfaro, non riuscendo ad esprimere i suoi pensieri, nel “fare chiarezza della vicenda” ha addirittura inscenato una azione denigratoria più in particolare rivolgendo numerose offese nei confronti del Consigliere Mungo, costretto a stigmatizzare siffatto sconveniente atteggiamento.
Ad onor di cronaca, è giusto che si sappia che il gruppo RicostruiAMO Cortale, ha già prodotto in data 13/1/2022 una richiesta di documentazione (di fatto consegnata), ma che non è risultata sufficiente a comprendere le procedure amministrativo contabili espletate per l’affidamento dei lavori sull’immobile di via Turati (cioè il poliambulatorio dove opera la Guardia Medica, oltre che ospitare attualmente lo studio di uno dei due medici di base); si rendeva, pertanto, opportuno richiedere, con una nuova missiva del 20/1/2022 ulteriore documentazione e notizie circostanziate.
Solo in data 31/1/2022 il consigliere Mungo veniva convocato presso l’ufficio tecnico comunale e ricevuto dal sindaco anche nelle sue qualità di responsabile del settore, nell’evidente intento di fornire -solo verbalmente- in modo sommario i chiarimenti del caso. In tale occasione, risultando l’incontro poco esaustivo, veniva ribadita la necessità di ottenere formalmente la documentazione e le notizie richieste.
Decorsa ormai una ulteriore e tollerata settimana, siamo stati costretti a richiedere oggi un sollecito riscontro nella speranza di riceverlo al più presto, non potendosi configurare logiche giustificazioni.
Ci auguriamo di non ricevere le solite risposte offensive, ma fatti ed atti che occorrono per comprendere meglio e farci dissuadere dalla preoccupazione che i fondi all’uopo previsti dallo Stato (50 mila euro) non vadano dispersi perché i lavori non sono stati avviati nei termini (15 settembre 2021) che la stessa Legge 160/2019 (art. 1 co. 32) imponeva e neppure nei termini ulteriormente prorogati (al 15/10/2021 e differito al 31/12/2021).
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