“In riferimento ai lavori di ristrutturazione in corso presso l’edificio che ospita la Questura di Catanzaro, riteniamo opportuno che il Questore – unico soggetto abilitato a fare ciò – chieda al Ministero degli Interni che gli stessi siano oggetto di un’importante integrazione migliorativa al fine di poter riportare la facciata dell’edificio ai canoni estetico-architettonici coerenti con il centro storico.”
Lo chiede Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del sindacato di Polizia Fsp – la Federazione Sindacale di Polizia – riprendendo la medesima istanza avanzata nel mese di giugno del 2017 da numerose associazioni cittadine.
“L’idea – specifica Brugnano - è già stata avanzata meritoriamente da molte associazioni cittadine lo scorso giugno 2017, ma purtroppo nessun riscontro è stato fornito in merito. Sappiamo bene che i lavori di ristrutturazione dell’immobile sito in Piazza Cavour – continua il Segretario Nazionale della Federazione Sindacale di Polizia - riguardano l’adeguamento agli standard di efficienza e sicurezza; tuttavia la riqualificazione in corso potrebbe essere eccellentemente integrata e completata anche in funzione di un risanamento estetico ed architettonico della facciata. È utile ricordare che la Questura di Catanzaro è ubicata esattamente nel luogo in cui fino a circa cento anni fa insisteva la bella settecentesca chiesa di Santa Caterina, tant’è che ancora oggi molti catanzaresi chiamano quella piazza col vecchio toponimo anziché con quello attuale che è Piazza Cavour. Il posto della chiesa fu poi preso dalla “Casa del soldato”, che quanto meno manteneva una struttura architettonica coerente col tessuto urbano. Purtroppo, la ristrutturazione di qualche decennio fa ha orribilmente stravolto l’ambiente storico con una facciata assai discutibile, che è quella tuttora visibile e che peraltro insiste dietro la splendida fontana monumentale presente nella piazza. Non sfugge a persone sensibili il dato che la facciata della Questura sia strettamente connessa con quella del Palazzo dell’Agenzia del Demanio, sottoposto a vincolo; inoltre segnaliamo che i lavori insistono su una struttura ecclesiastica “nascosta” sotto gli intonaci e sotto le pavimentazioni attuali che hanno ricoperto quelli dell’edificio antico, fortunatamente mai demolito e – aggiungiamo e ci auguriamo – venga anzi opportunamente valorizzato mediante la modifica ai lavori in corso".
"Appellandoci al buon senso – conclude Giuseppe Brugnano - riteniamo che la richiesta di profittare dei lavori in corso per regalare alla comunità un edificio non solo più sicuro ma anche architettonicamente gradevole ed in linea con l’habitat di un centro storico, sia una richiesta sensata, nobile e da accogliere.”
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