"Man mano che passano i giorni e crescono i rientri dalle ferie, diventa sempre più forte e chiara la percezione dei disagi enormi che Catanzaro si appresta a vivere a causa dei lavori che Anas ha intrapreso nella galleria del Sansinato.
Già lunedì scorso, 26 agosto, la coda di veicoli lungo la SS Due Mari sin dalle prime ore del mattino era ben più lunga rispetto alla settimana precedente, quando il traffico di ingresso in città era scorrevole anche se inevitabilmente rallentato dalla deviazione. C’è da credere dunque che quando scuole, uffici, ospedali e altre attività viaggeranno a pieno ritmo, sarà come si suol dire un Vietnam.
Questo caos finirà per ripercuotersi su tutta l’organizzazione cittadina, su tutta la vita del capoluogo, perché significherà innanzi tutto ritardi in ogni attività. E se il ritardo di un impiegato o di un insegnante è già di per sé un danno, c’è da chiedersi cosa sia un’ambulanza bloccata sul tragitto tra Policlinico e ospedale Pugliese, oppure un’ambulanza in ritardo perché costretta a un percorso alternativo ma ben più lungo e trafficato. Dove sono le corsie di emergenza, indispensabili per evitare il peggio?
È evidente che chi doveva porsi il problema non lo ha fatto. Ma se dovesse capitare una tragedia perché un mezzo di soccorso è rimasto imbottigliato, è chiaro che Anas, Prefettura e Amministrazione Comunale qualche risposta dovranno pur darla: all’opinione pubblica ma anche alle altre Autorità.
Dunque è il caso di ribadire e di farlo con la necessaria forza: l’organizzazione dei lavori nella galleria del Sansinato va ripensata. Esattamente come accade nelle città dove prevalgono buon senso e responsabilità. I lavori vanno fatti di notte e compatibilmente con le esigenze di cantiere, quest’ultimo, nelle ore diurne, deve cedere il passo alle esigenze dei grandi volumi di traffico. È impensabile che per ben diciotto mesi regni la paralisi, così com’è impensabile che tutti gli aspetti di un lavoro così complesso impongano la chiusura totale della galleria, perché montare un’impalcatura al suo interno non è come lavorare su un cordolo al margine della carreggiata. Volendo, le soluzioni si trovano. Altrimenti il rischio è di dover rispondere del perché non si è voluto trovarle".
Lo affermano in una nota i consiglieri Sergio Costanzo e Antonio Corsi.
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