Lavoro agricolo, presidio della Flai Cgil davanti la Prefettura di Catanzaro

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images Lavoro agricolo, presidio della Flai Cgil davanti la Prefettura di Catanzaro

  26 maggio 2025 15:15

Anche a Catanzaro, come in tutte le Prefetture italiane, la Flai Cgil ha organizzato un sit-in per riportare al centro dell’agenda pubblica la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli e rilanciare la campagna referendaria “5 Sì per il lavoro”.

Una mobilitazione importante – spiegano dalla Flai Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo – che parte dal territorio per chiedere più diritti, tutele e legalità in un settore strategico come quello dell’agricoltura, spesso teatro di gravi fenomeni di sfruttamento.

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«Oggi siamo scesi in piazza per rappresentare il grido silenzioso di chi lavora nei campi spesso in condizioni disumane – affermano i dirigenti territoriali Teresa Catalano e Domenico Caputo –. I cinque quesiti referendari promossi dalla Cgil non sono un’iniziativa astratta, ma uno strumento concreto per restituire dignità e diritti a chi lavora. In Calabria l’agricoltura è fondamentale e rappresenta un pezzo importante della nostra economia. Tuttavia, è un settore ancora troppo esposto a dinamiche di illegalità, irregolarità e sfruttamento. Per questo è urgente intervenire».

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Nel corso del presidio, una delegazione della Flai ha incontrato il Capo di Gabinetto della Prefettura di Catanzaro per chiedere formalmente l’attivazione effettiva della sezione territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, uno strumento previsto dalla Legge 199/2016 contro il caporalato. «A oggi – ha spiegato la Flai – la Cabina di regia si è riunita una sola volta e senza alcun seguito operativo. È necessario che l’Inps, in quanto soggetto coordinatore, convochi quanto prima un tavolo per dare piena attuazione a questo importante presidio di legalità e trasparenza».

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Il Prefetto, riferisce la Flai, ha accolto il documento consegnato e si è impegnato a calendarizzare a breve gli incontri previsti per far partire la Rete, coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali interessati. Un primo passo importante, che però deve tradursi in atti concreti.

 

A sostenere la mobilitazione anche il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, che ha sottolineato: «Il lavoro agricolo è ancora troppo spesso sinonimo di precarietà, sfruttamento e diritti negati. Per contrastare queste dinamiche non bastano le denunce: servono strumenti stabili, politiche pubbliche attive e una forte assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. La Rete del Lavoro Agricolo di Qualità è un’opportunità concreta per dare riconoscimento alle aziende virtuose, rafforzare i controlli e promuovere trasparenza nella filiera. L’adesione alla campagna referendaria della Cgil nasce da qui: dal desiderio di restituire centralità alla persona, alla sua dignità e alla sicurezza del lavoro».

Tra le richieste avanzate dalla Flai, anche la necessità di garantire trasporti e alloggi dignitosi per i braccianti, superando i ghetti e le baraccopoli che ancora esistono in molte aree rurali della Calabria. Inoltre, è stata ribadita l’esigenza di far funzionare davvero gli strumenti già previsti dalla normativa, come i Centri per l’impiego e gli Enti bilaterali, per favorire l’incrocio trasparente tra domanda e offerta.

«Non vogliamo più sentire storie di morti nei campi, di lavoratori costretti a turni massacranti senza tutele né rispetto – concludono Catalano e Caputo –. I referendum sono oggi lo strumento massimo di democrazia diretta per cambiare un sistema profondamente ingiusto. Vogliamo che anche i lavoratori agricoli abbiano voce e siano messi nelle condizioni di scegliere il proprio futuro. E per questo continueremo la nostra mobilitazione nelle piazze, tra la gente, nei luoghi di lavoro».

La Flai Cgil, insieme alla Cgil nazionale, proseguirà la campagna di sensibilizzazione e informazione sul territorio affinché i cittadini siano pienamente consapevoli del valore dei quesiti referendari e della posta in gioco: più tutele, più diritti, più giustizia nel mondo del lavoro.

 

 

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