Lavoro, ambiente e diritti civili: costituito il Comitato regionale “La Via Maestra” che riunirà Cgil e associazioni

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Lavoro, ambiente e diritti civili: costituito il Comitato regionale “La Via Maestra” che riunirà Cgil e associazioni

Il neo comitato annuncia l’adesione alla manifestazione per il cessate il fuoco del 9 marzo e alla Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo

  29 febbraio 2024 15:13

SI è costituito stamani nella sede di Cgil Calabria a Catanzaro, il Comitato regionale “La Via Maestra” al quale hanno aderito Arci, Acli, Anpi, Collettivo Valarioti, Cdc, Associazione Controcorrente, Emergency, Legambiente, Libera, Associazione G.Dossetti. Lo scopo è quello di riunire attorno alla Cgil le realtà associative espressione del territorio e della lotta per i diritti civili, uno Stato sociale più equo e la difesa della Costituzione.

Il Comitato, coordinato da Luigi De Nardo, ha nel suo primo incontro deciso di aderire alla manifestazione indetta per il 9 marzo a Roma per il cessate il fuoco, impedire il genocidio, garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, liberare gli ostaggi e prigionieri, la fine dell'occupazione, il riconoscimento dello stato di Palestina sulla base delle risoluzioni Onu e l'organizzazione di una conferenza internazionale per pace e giustizia in Medio Oriente.

Banner

Altresì, il Comitato ha deciso di aderire alla Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del prossimo 21 marzo.

Banner

Dando seguito alla manifestazione dello scorso 7 ottobre, il Comitato, che sta ancora raccogliendo adesioni, punta a lavorare sui temi del lavoro  dell’ambiente e della giusta transizione con una particolare attenzione alla torsione democratica del Paese, all’Autonomia Differenziata e al progetto di elezione diretta del capo del Governo con la garanzia di una maggioranza parlamentare di sostegno – che implicherebbe un completo depotenziamento del Parlamento, del ruolo del presidente della Repubblica, del sistema di bilanciamento dei poteri e della funzione di controllo degli organi di garanzia previsti in Costituzione a tutela della democrazia –  e al più generale disegno autoritario che la riforma suggellerebbe.

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner