di GIANPAOLO STANIZZI
"E ci risiamo, caro Dott. Gratteri!
Sono trascorsi sei anni, era il ventiquattro novembre duemilaquattordici, quando lessi sul Fatto Quotidiano la risposta da Lei data alla domanda rivoltale dal giornalista all' indomani dell' elezione del Presidente Mario Oliverio: "“Un suggerimento a Oliverio su un vero atto di cambiamento? La Calabria oggi - rispose lei - produce emigrazione, colta, dotta. Io cercherei di scegliere questa gente. Sceglierei i figli di nessuno che si sono affermati fuori dalla Calabria. I figli degli operai, dei contadini, dei camionisti”. Una risposta che mi feri' profondamente, che non mi lascio' indifferente anzi, nella mia onestà, anche intellettuale, mi portò a mettere nero su bianco il mio sfogo grazie all' ospitalità di un quotidiano locale!
Le scrissi - forse ricorderà pure le parole che le ripetei dal palco del Teatro Comunale durante una iniziativa promossa dal Gutenberg il 27 maggio 2015 - di paragonare la mia vita, al pari di quella di tantissimi altri calabresi, ad un pioppo, quel pioppo di reboriana memoria, caro anche al nostro Papa Francesco, resistente a tutte le intemperie. Questo albero - le scrissi e le ripetei a voce - rappresenta i Calabresi onesti. Quelle ottime Professionalita' - impiegati e dirigenti della Pubblica Amministrazione, magistrati, ingegneri, architetti, commercialisti, medici, avvocati ecc. ecc. che quotidianamente svolgono, con grande onestà, dignità e capacità professionale, il proprio Lavoro, anche a tutela del superiore interesse dello Stato Italiano.
Ciò, nonostante non facciano parte di alcuna organizzazione criminale né, tantomeno, di alcun partito politico. Era giunta la loro ora - scrissi - di investire queste persone per un reale cambiamento della cosa pubblica! Purtroppo, sono stato pessimo profeta!
E veniamo a ieri sera!
Seguivo con grande interesse ed attenzione la sua intervista su LA7 quando - patapum - nuovamente mi sento cadere addosso quei macigni! Alla domanda della elegante giornalista sul suo ideale di Commissario alla Sanità per la Calabria lei ha testualmente risposto: "Penso che andrebbe bene un calabrese emigrato, non uno che vive ora in Calabria, che è emigrato per fame, emigrato per bisogno, che ha fatto concorsi al nord perché al sud non si è mai voluto piegare a concorsi controllati dalla massoneria deviata o dalla ndrangheta. Penso ad un prototipo di questo, penso ad un professore universitario che lavora al nord e che è figlio di contadini, di operai o di falegnami calabresi"! Queste le sue testuali parole!
Ed io, ringraziando il Signore, sono ancora qui a ripetere anche le mie parole!
Nutro nei suoi confronti la massima stima e la ringrazio per quanto sta facendo per la nostra disgraziata, meravigliosa Calabria! Lo scorso 20 gennaio c'ero anche io in piazza Matteotti nella manifestazione a favore della Giustizia . Ma - mi consenta di dirglielo - quando sento uscire dalla sua bocca quelle parole la mia pressione va alle stelle e, di pari passo, la mia rabbia e la mia indignazione!
Sono figlio di un onestissimo professionista di origini contadine, origini contadine che costituiscono per me una vera bandiera che sventolo senza vergogna alcuna ed, anzi, con immenso orgoglio. Nessuna discriminazione nè contestazione, perciò, per eventuali incarichi dati a figli di operai, camionisti o contadini, persone verso le quali nutro massimo rispetto ed apprezzamento per le attività che svolgono.
Ma non condivido assolutamente le sue parole proprio perché l' autorevolezza della sua persona non può alle orecchie dell' opinione pubblica nazionale mandare un messaggio sicuramente distorto: in Calabria tutti sono 'ndranghetisti!
No, questo non lo accetto! Appartengo - ne sono fermamente convinto e pronto a giurare sul Vangelo - a quei Calabresi LIBERI, veri PIOPPI della nostra Terra, che, pur potendolo fare, non sono scappati dalla Calabria ma che, qui rimanendo, hanno cercato di alimentare un sogno - quello di contribuire alla crescita di una Calabria migliore. Finora non ci sono riuscito! Incarichi regionali, nonostante le strette amicizie nei piani alti del Palazzo in questo ultimo ventennio, non ne ho mai avuti! Mai - le sottolineo - guadagnate 10 euro grazie ad un incarico regionale!
Cerco di portare avanti, e sicuramente non sono il solo, la migliore immagine di un professionista serio ed operoso, ovviamente con i miei limiti ed i miei difetti. Lotto quotidianamente con tutte le difficoltà umane, anche quelle più elementari! E fare oggi l' Avvocato a Catanzaro - glielo garantisco - non è affatto facile!
Lo faccio con coscienza ed onestà, fermo nei principi etici e morali che mi sono stati tramandati, ringraziando il Signore, da due grandi genitori! Mi inalbero quando sento offendere la mia Terra! E, a tal proposito, le voglio raccontare un episodio di qualche giorno fa! Girava su internet il trailer di un film, Calibro 9, di prossima presentazione al Festival di Torino! Nel trailer, anzi nel filmato promozionale ( amo il Prof. Sabatini, non vorrei essere da lui bacchettato per l' utilizzo dei termini stranieri) ad un tratto compare un cartello segnaletico " Staletti', completamente crivellato di colpi di pistola.
Una immagine che mi ha ferito immensamente, una immagine che mi ha portato a scrivere nell' immediatezza , utilizzando il mio telefonino - mi trovavo nei pressi di Piazza Matteotti - un articolo, poi pubblicato da giornali online. L'ho scritto, nel vero senso della parola e non me ne vergogno, con le lacrime agli occhi, piangendo! Non potevo tollerare che quel cartello, sicuramente creato in laboratori cinematografici, potesse offendere l' immagine dei cittadini di quel paese, quel paese che ha dato i natali a mio Padre ed a due mie Sorelle! Era un cartello falso, irriverente, troppo lontano dai miei ricordi e dall' attualità che ben conosco: i ricordi dei Nonni che con sacrifici enormi, lavorando la terra, hanno portato avanti sei Figli, i ricordi di quei volti contadini solcati dal calore del sole che vedevo percorrere le vie del Paese! Ieri come oggi, gente di grande Dignità ed Onestà!
Queste sono - lo dico con grande orgoglio - le mie inestirpabili radici!
Perciò, non condivido assolutamente il suo pensiero!
La Calabria deve essere gestita da chi qui ha vissuto e ne conosce tutte le criticità!
Tutte le presunte eccellenze sinora nominate non hanno portato buoni frutti a questa Terra! Abbiamo assistito nei giorni scorsi a pagine vergognose di gestione della Pubblica Amministrazione affidata a presunti esperti! L' Italia tutta sta ridendo alle spalle di noi Cittadini Calabresi onesti!
Abbiamo sotto gli occhi i disastrosi risultati: una Regione allo sfascio in ogni settore! Bisogna, perciò, andare alla ricerca di quei soggetti liberi e competenti, persone meritevoli di gestire la cosa pubblica.
Bisogna andare alla ricerca di quei PIOPPI che - rubo le parole dette dal nostro Papa Francesco davanti un'assemblea a Strasburgo - pur con i rami tesi al cielo e mossi da venti anche inquinati, hanno in questi anni mantenuto il loro tronco solido, grazie alle profonde radici inabissate nella terra.
Radici che si sono sempre alimentate di legalità, etica e verità, valori che costituiscono "il nutrimento, la linfa vitale di qualunque società che voglia essere davvero libera, umana e solidale. Valori che fanno appello alla coscienza, che è irriducibile ai condizionamenti ed è, perciò, capace di conoscere la propria dignità e di aprirsi all’assoluto, divenendo fonte delle scelte".
Le giunga la mia stima con i miei più distinti saluti!".
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