L'avv. Martini (Giuristi per la vita) lancia una campagna contro l'aborto chimico a domicilio (VIDEO)

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  23 aprile 2020 13:18

Un invito ad unirsi alla causa, quello diffuso in questi giorni dalla "Associazione Giuristi per la Vita". Riportiamo per intero il comunicato stampa pervenuto in redazione e pubblichiamo il video-appello lanciato da segretario, l’avvocato Filippo Martini

“L’Associazione Giuristi per la Vita accoglie e aderisce alla campagna CONTRO l’aborto chimico a domicilio effettuato mediante pillola RU-486 attraverso operazioni di Tele-medicina da remoto o per via telefonica - si legge-  richiesto con una lettera ai governi europei da parte di ONG nazionali ed internazionali capeggiate da Save the Children, Amnesty International, Human Rights Watch, Planned Parenthood, la sigla sindacale CGIL, le associazioni femministe Non Una di Meno, LAIGA, personaggi pubblici come Roberto Saviano, Laura Boldrini, Valeria Fedeli, Lea Melandri, Marco Cappato, Livia Turco”.

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“Occorre porre una debita premessa: l’aborto è sempre e solo soppressione di una vita umana innocente senza se e senza ma- proseguono i mittenti del messaggio-  Con tale lettera, invero, le suddette ONG puntano a:

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 - incrementare l’aborto fai-da-te tornando ad aborti praticati in ambiente domestico, che ricordano le “antiche pratiche” degli aborti clandestini, tanto vituperati dalla classe politica che volle l’introduzione della famigerata legge 194/1978

- aumento del tasso di mortalità causato dalla RU-486, di 10 volte superiore all’aborto chirurgico

- obbligo per la paziente, in caso di aborto incompleto con RU-486, di recarsi tempestivamente al Pronto Soccorso per la revisione della cavità uterina, aggravando rischi di contagio per il Covid-19 e con una totale violazione dei diritti del personale sanitario obiettore che sarà costretto a completare l’uccisione del bambino, ancorato all’utero materno

 - aumento esponenziale dei sintomi da Sindrome Post Aborto, per la visione diretta del corpicino espulso già dotato di fisionomia umana ben distinguibile

 - bypassare l’obbligo dei 7 giorni di riflessione previsti dalla legge 194/78, portando medici abortisti a compiere, si fatto, un falso ideologico per forzare e accelerare la procedura di aborto

- non poter applicare le procedure a base di progesterone per contrastare gli effetti della pillola abortiva qualora la gestante se ne dovesse pentire”.

“Invitiamo chiunque sia a favore della Vita e contro questo scempio - conclude l’associazione promotrice dell’appello -  ad aderire a tale campagna di intervento insieme ad altre associazioni Pro Life e a sensibilizzare sul tema quanti più cittadini possibili e a contattarci per l’adesione alla seguente mail: giuristiperlavita@gmail.com".

Attiva anche una petizione consultabile qui: PETIZIONE CONTRO L'APPROVAZIONE DELL'ABORTO CHIMICO A DOMICILIO RICHIESTO CON IL PRETESTO DELLA PANDEMIA

 

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