L'avv Tulelli: "Alcol e minori, una piaga sociale da contrastare"

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  28 settembre 2024 19:02

di RITA TULELLI

  Negli ultimi anni, il fenomeno del consumo di alcol tra i minori ha raggiunto livelli preoccupanti in Italia, mettendo in luce una grave emergenza sociale. Secondo recenti dati dell'Istituto Superiore di Sanità, sempre più giovani tra i 13 e i 17 anni fanno uso regolare di bevande alcoliche, spesso in contesti di socializzazione come feste o incontri con amici. La facilità di accesso all’alcol, unita a una cultura che in molti casi sottovaluta i rischi legati al suo consumo, contribuisce a rendere questo problema sempre più diffuso.

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Uno dei fattori chiave dietro l'aumento del consumo di alcol tra i giovanissimi è la forte pressione sociale che li spinge a conformarsi alle abitudini del gruppo. Bere è visto, da molti adolescenti, come un rito di passaggio verso l'età adulta, un modo per sentirsi parte di un gruppo e dimostrare indipendenza. La normalizzazione dell’alcol, spesso alimentata dai media e dalla pubblicità, favorisce una percezione distorta dei suoi rischi, portando i giovani a considerare il bere come un’attività innocua.

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"Il problema è che l’alcol viene spesso banalizzato nella società italiana," le famiglie stesse, in alcuni casi, non sono consapevoli del pericolo. Si permette ai ragazzi di sorseggiare vino o birra in occasioni speciali, ma questo può far perdere loro il rispetto per le conseguenze legate al consumo.

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Gli effetti dell'alcol su un organismo ancora in fase di sviluppo sono particolarmente gravi. Oltre a interferire con lo sviluppo del cervello e delle capacità cognitive, il consumo di alcol nei giovani aumenta il rischio di sviluppare dipendenze a lungo termine e comportamenti a rischio, come guida in stato di ebbrezza, aggressività o coinvolgimento in incidenti. A livello fisico, può provocare danni al fegato, al sistema nervoso e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

In Italia, la legge vieta la vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni. Tuttavia, la sua applicazione è spesso inefficace. Molti bar, ristoranti e supermercati non chiedono la carta d'identità ai clienti più giovani, e non mancano situazioni in cui sono gli stessi adulti a fornire alcol ai ragazzi durante eventi familiari o feste private.

Le sanzioni previste per chi vende alcol ai minori possono arrivare fino alla chiusura dell'esercizio commerciale e a multe molto salate, ma la prevenzione resta uno strumento più efficace della punizione. Le scuole, le famiglie e le istituzioni devono lavorare insieme per educare i giovani sui pericoli legati al consumo di alcol. Campagne di sensibilizzazione e programmi di prevenzione nelle scuole, come già avviene in altri paesi europei, potrebbero contribuire a creare una maggiore consapevolezza sui rischi.

Per contrastare il fenomeno dell'alcol tra i minori, è essenziale agire su più fronti. Da un lato, è necessario rafforzare i controlli sui luoghi di vendita e consumo di alcol, dall'altro bisogna intervenire a livello educativo, promuovendo una cultura del bere responsabile e spiegando ai giovani le conseguenze del consumo precoce. Le famiglie, in particolare, giocano un ruolo cruciale: incoraggiare il dialogo e l'informazione può aiutare i ragazzi a fare scelte consapevoli.

Infine, il ruolo delle istituzioni è fondamentale. Solo attraverso campagne di sensibilizzazione a lungo termine e un’applicazione rigorosa delle normative vigenti sarà possibile arginare questa pericolosa tendenza. Il futuro dei nostri giovani dipende anche dalla capacità della società di proteggerli da comportamenti a rischio, come il consumo precoce di alcol.

 

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