di RITA TULELLI*
Negli ultimi anni, un fenomeno preoccupante ha fatto il suo ingresso nel mondo giovanile: l'happy slapping. Questa pratica, nata nei primi anni 2000, consiste nell'aggressione fisica di una vittima ignara mentre un complice riprende la scena con un telefono cellulare. I video vengono poi condivisi sui social media per suscitare risate e ottenere visibilità. Dietro l'apparente leggerezza del nome, si nasconde una realtà inquietante che porta con sé gravi conseguenze per i giovani coinvolti, sia come vittime che come autori.
L'happy slapping ha avuto origine nel Regno Unito e si è rapidamente diffuso in tutta Europa e oltre. L'accessibilità ai telefoni cellulari dotati di fotocamera ha facilitato la proliferazione di questo comportamento. La rapida diffusione dei social media ha ulteriormente amplificato il fenomeno, offrendo una piattaforma per la condivisione e la visualizzazione di questi atti di violenza.
Le vittime di happy slapping subiscono non solo danni fisici, ma anche gravi traumi psicologici. L'essere aggrediti inaspettatamente e poi esposti al pubblico ludibrio su internet può avere effetti devastanti sulla salute mentale. Ansia, depressione e isolamento sociale sono solo alcune delle conseguenze a lungo termine. L'umiliazione pubblica, amplificata dalla permanenza del video online, può rendere difficile il recupero emotivo.
Anche i giovani che partecipano all'happy slapping come aggressori non rimangono indenni dalle conseguenze. Oltre ai possibili problemi legali, il coinvolgimento in tali atti può riflettere e rafforzare una mancanza di empatia e rispetto per gli altri. Spesso, questi comportamenti sono alimentati dalla ricerca di popolarità e accettazione all'interno del gruppo dei pari, ma a lungo termine possono portare a problemi relazionali e difficoltà nel comprendere e rispettare le emozioni altrui.
I social media giocano un ruolo cruciale nella diffusione dell'happy slapping. La possibilità di condividere rapidamente i video e ottenere "like" e commenti favorisce un senso di gratificazione immediata che alimenta ulteriormente il fenomeno. Piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube sono diventate il terreno fertile per queste pratiche, nonostante gli sforzi delle stesse piattaforme per moderare e rimuovere contenuti violenti.
La società sta cercando di rispondere a questa minaccia attraverso varie misure. Le scuole, ad esempio, stanno implementando programmi educativi per sensibilizzare gli studenti sui rischi e le conseguenze dell'happy slapping e del cyberbullismo. Le forze dell'ordine, d'altra parte, stanno intensificando la loro vigilanza e le azioni legali contro gli autori di questi atti.
Anche i genitori hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione. Monitorare l'uso dei dispositivi elettronici e dei social media da parte dei propri figli, instaurare un dialogo aperto sulle conseguenze delle proprie azioni e promuovere l'empatia e il rispetto reciproco sono passi essenziali per contrastare questo fenomeno.
L'happy slapping rappresenta una sfida complessa per la società contemporanea. La violenza mascherata da divertimento non solo danneggia profondamente le vittime, ma riflette anche una crisi di valori tra i giovani. È imperativo che educatori, genitori, piattaforme digitali e autorità lavorino insieme per creare un ambiente sicuro e rispettoso, dove la ricerca di approvazione sociale non avvenga a spese della dignità e del benessere degli altri. Solo attraverso un impegno collettivo si potrà sperare di arginare questa preoccupante tendenza e proteggere le future generazioni.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736