di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Proponiamo alle istituzioni di lanciare una campagna di sterilizzazione di massa per i cani di privati cittadini, patronali, randagi e dei pastori”.
Ad affermarlo è Francesca Console, promotrice della conferenza sul randagismo in Calabria “svolta questa mattina nella sala verde della cittadella regionale.
“Non c’è un riferimento normativo in materia ma nei paesi europei come l’Olanda sono riusciti ad arginare e quasi azzerare questo fenomeno imponendo la sterilizzazione. Se riusciremo a fare una cosa del genere forse nel giro di qualche anno forse arriveremo all’obiettivo”
Dal canto suo, Maria Teresa detta Aldina Stinchi, presidente dell’associazione “Bios il villaggio dei randagi: mai più sbarre”, forte di una lunghissima esperienza sul campo, afferma: “Sono oltre 50 anni che mi occupo di animalismo e da circa 30 lo faccio in maniera istituzionale avendo militato prima nel Wwf e dopo esserci allontanati per la loro mentalità rispetto alla gestione dei cani randagi, abbiamo costituito un’associazione regionale regolarmente costituita che opera da otre 20 anni nella zona di Catanzaro e anche oltre”.
Poi dice: “Lo stato delle cose è assolutamente nefasto, non è cambiato nulla. Viene gestito da ditte che mettono insieme migliaia di cani in aree territoriali ristrette creando problemi di tipo igienico sanitario sotto gli occhi del servizio veterinario pubblico che concede autorizzazioni incomprensibili e dei comuni, che delegando sempre l’Asl, non intervengono per la tutela della salute degli animali, e tutto questo viene pagato con i soldi pubblici”.
Amelia Aguglia, presidente dell’associazione “Dagli stalli alle stelle” commenta: “Speriamo che questa conferenza possa dare un’idea di cosa vuol dire il randagismo in Calabria testimoniato da chi lo vive ogni giorno. Il randagismo canino è diverso da quello felino dove il quadro normativo è deficitario. Cercheremo di far capire in un video che il gatto per strada non vive bene come si narra. Servono oasi feline che possano accogliere gatti che non possono stare sul territorio. Urgono gattili sanitari dove accogliere gatti incidentati e malati e oasi feline per i gatti che non possono più essere rimessi sul territorio. Regione e Comune devono sostenere i volontari”.
Mentre, Angela Agui presidente dell’associazione “Anime randagie” di Bovalino afferma: “Questo momento è un modo per parlare e il ruolo delle associazioni è estremamente importante. Credo che la politica debba rapportarsi con il mondo dell’associazionismo perchè se non c’è partecipazione è difficile addivenire alla soluzione del problema”.
Dragana Kojik Maltecca, presidente dell’associazione “Salvami” ribadisce: Ottima conferenza perché tutte le associazioni devono essere ascoltate da Comune e Asp. Sterilizzazione e castrazione sono i primi momenti in cui una terra capisce che il cane deve essere sterilizzato non perché deve perdere i propri istinti ma per non procreare”.
Secondo Irene Piccolo “dovrebbe essere avviata una campagna di sensibilizzazione sulla sterilizzazione e castrazione perchè siamo oberati di cuccioli. Tanto sovraffollamento anche se cerchiamo di dare cani in adozione. La politica fa zero per arginare il randagismo. La Regione dovrebbe stanziare soldi per consentire ai comuni di avviare questa campagna di sensibilizzazione sulla sterilizzazione”.
E infine, Nadia Albano, vicepresidente dell’associazione “Gli Invisibili dei canili rifugio Cosenza Odv”, spiega: “Operiamo come volontarie nei canini della zona di Cosenza, Donnici e Mendicino. Che sia un inizio per un’ottima collaborazione tra i volontari sul territorio e le istituzioni: Asp e comuni. Bisogna ripartire perché le leggi ci sono. Siamo in una condizione di sovraffollamento e vagantismo e si deve avviare la sterilizzazione di tutti i cani meticci presenti sul territorio calabrese. Porto la presenza di noi volontari nei canili perchè il cane quando arriva in prima battuta trova il volontario che lo accoglie per aiutarlo a riprendere fiducia verso l’uomo e proponiamo le adozioni per un contesto familiare”.
Tra gli intervenuti, Giuseppe Caparello, dirigente del servizio veterinario delle Asp.
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