Le associazioni di volontariato in oncologia: “Vaccinare i nostri operatori sanitari”

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Enzo Nania, Delegato Regionale Federazione italiana delle Associazioni  di Volontariato in Oncologia
  04 febbraio 2021 09:39

La Favo -Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia- sollecita ed invita, i signori Prefetti a sensibilizzare i responsabili delle
Asl provinciali della Regione Calabria, di prendere in considerazione  la vaccinazione ai Volontari delle associazioni nel campo oncologico, così come si sta facendo per il personale sanitario”. Lo chiede Enzo Nania, delegato Regionale Calabria della Favo. 

“Si deve considerare che le associazioni sono Enti del Terzo Settore iscritti al registro Volontariato nazionale in conformità a quanto previsto dai vigenti statuti e che le nostre associazioni svolgono in via esclusiva o prevalente il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità socio-sanitaria. Durante la pandemia hanno ripercorso e ripercorrono, in prima linea, interventi, servizi e prestazioni sociali, psicologiche, compreso interventi e prestazioni sanitarie oltre al trasporto dei malati,  a mezzo di ambulanza o altro mezzo. Tutti interventi per cui «Il personale suindicato è in constante contatto con strutture ospedaliere e pazienti con varie patologie”, continua Nania. 

“Tanto premesso, considerato e rilevato,  la Favo Calabria chiede l’effettuazione delle vaccinazioni COVID-19  per il personale socio sanitario delle nostre Associazioni.  La richiesta nasce dall’esigenza di avere tempi certi e la disponibilità di dosi per il personale volontario. Quello che chiediamo ai responsabili delle Asl Provinciali è, principalmente vaccinare i nostri volontari definendo un cronoprogramma per la somministrazione del vaccino a quelli  che si occupano del trasporto e assistenza e che hanno  rapporti con le strutture ospedaliere”. 
“Si deve, anche considerare, che le nostre attività ci mettono a stretto contatto con positivi e sospetti positivi al Covid 19 ed in questo senso siamo più in pericolo degli altri. – Chiaramente non possiamo e non vogliamo sottrarci ai nostri compiti di Volontari in una fase determinante della gestione della pandemia. E’ scontato dire che senza i volontari verrebbe a mancare lo scheletro dell’assistenza agli ammalati, nella nostra Regione . 
Assistenza psicologia, accompagnamento alle strutture sanitarie, assistenza domiciliare servizio distribuzione farmaci,  sono questi i principali campi di intervento delle Associazioni della Favo. Per questo crediamo che sia sacrosanto vaccinare i nostri volontari, proprio perchè sono loro ad entrare ed uscire dagli ospedali per ogni tipo di emergenza, accompagnando, quotidianamente,  gli ammalati di tumore nei centri specializzati, consegnando i prelievi ai vari laboratori, rischiando un possibile contatto con i sospetti Covid”, conclude la Favo.

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