Le prime teorie sul laser furono formulate da Albert Einstein nel 1917, mentre il laser così come lo conosciamo oggi, cioè a semiconduttori, venne messo a punto nei laboratori Bell dagli scienziati Izuo Hayashi e Morton B. Panish; i primi brevetti in questo campo, però risalgono alla fine degli anni '70.
All'inizio degli anni '80, poi, la tecnologia laser venne applicata alla telemetria e, almeno inizialmente, adoperata soltanto in campo militare; fu solo nel 1993, in occasione della ventesima edizione del Batimat, il Salone Internazionale per l'Architettura e le Costruzioni Batimat che si tiene ogni due anni a Parigi, che la divisione Geosystems Inc. della nota ditta tedesca Leica presentò al pubblico mondiale il primo distanziometro laser destinato a uso civile.
Il Disto di prima generazione
Il primo metro laser a essere ufficialmente introdotto in commercio è stato il Disto, un dispositivo che aveva le stesse dimensioni e peso di un mattone. Il modello di prima generazione della nota serie di distanziometri Leica, nonostante l'elevato prezzo al pubblico presentava funzioni e prestazioni decisamente basilari; infatti si limitava a eseguire misurazioni lineari entro un raggio massimo di 30 metri.
Il concetto fondamentale alla base del primo metro laser, però, non verteva tanto sulla ricchezza e complessità delle funzionalità offerte quanto sulla possibilità di avvalersi di uno strumento che mettesse il suo operatore in grado di eseguire misurazioni precise in contesti di lavoro pericolosi o pressoché inaccessibili.
Dal 1993 a oggi questo presupposto di partenza non è cambiato, ma se all'epoca il Disto rappresentava l'unica opzione disponibile in commercio, attualmente il mercato è letteralmente saturo di distanziometri, molti dei quali disponibili a un prezzo talmente irrisorio da indurre i potenziali acquirenti a nutrire seri dubbi sul loro livello di precisione.
Il metro laser oggi
I primi distanziometri laser, come abbiamo accennato anche in precedenza, erano strumenti molto costosi; oggi però l'offerta del mercato è arrivata a un punto tale che è possibile acquistarne uno per poco più di 20 euro. Ovviamente quelli prodotti dalla ditta tedesca Leica si collocano ancora nella fascia più alta di mercato, con un prezzo medio che oscilla dai 150 ai 3.000 euro circa a seconda del modello scelto e della dotazione di accessori.
Proprio per questa ragione, però, viene naturale porsi le seguenti domande: quali differenze esistono tra i modelli venduti a basso costo e quelli al top di gamma? E soprattutto, quali sono le caratteristiche che deve possedere un buon metro laser a prescindere dal prezzo?
Cosa cercare in un metro laser
Il primo requisito che un buon distanziometro deve possedere, ovviamente, è il livello di precisione nell'eseguire le misurazioni. Di solito tutti i modelli in commercio, inclusi quelli più economici, sono in possesso di una certificazione rilasciata dal produttore stesso, nella quale viene dichiarato che lo strumento risponde alle specifiche di costruzione e che ha superato i test sull'attendibilità delle misurazioni.
Non tutti i modelli, però, sono conformi allo standard ISO 16331-1, che è quello che stabilisce le condizioni ideali di misurazione nelle quali i costruttori sono tenuti a effettuare i test di verifica, ed essendo un certificazione rilasciata da un organismo di controllo esterno, è di gran lunga più attendibile e affidabile rispetto all'autocertificazione del produttore.
Sempre per quanto concerne la precisione, inoltre, bisogna assicurarsi che il distanziometro sia fornito di una prolunga pieghevole oppure di un terminale estensibile alla base, che permetta di inserire il dispositivo negli angoli in modo da eseguire la misurazione delle diagonali; il distanziometro deve possedere anche una funzione che gli permetta di riconoscere quando la misurazione viene effettuata da un punto collocato in una posizione più arretrata rispetto alla base.
Per lo stesso motivo è importante la presenza di un segnale sonoro in grado di confermare acusticamente che la misurazione sia stata effettuata in modo corretto; i modelli più avanzati offrono l'ulteriore funzionalità di poter cambiare il tipo di suono emesso per distinguere se la misurazione è eseguita a partire dal lato anteriore o dal lato posteriore dello strumento.
Un altro aspetto importante da tenere in considerazione, poi, sono le caratteristiche strutturali; a parte la classe di protezione, che non deve essere inferiore a IP54, se il distanziometro è destinato a uso professionale sui cantieri allora deve essere in grado di resistere anche a un intervallo di temperature dai -10° fino ai 70° Celsius in caso di stoccaggio e dai -10° ai 50° Celsius quando è in funzione.
Ulteriori requisiti richiesti sono l'attacco standard da ¼ di pollice per il treppiede di tipo fotografico, le cui filettature devono essere rigorosamente in metallo, e il tipo di tecnologia laser adoperata, che non deve essere datata; ecco degli esempi di buoni distanziometri attualmente in commercio, alcuni economici e altri di fascia medio-alta.
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