
di TERESA ALOI
Per il momento le case che si affacciano sul mare di Caminia non saranno sgomberate. I giudici del Tribunale amministrativo della Calabria, ieri mattina hanno accolto la richiesta dell'avvocato del Comune di Stalettì che ha sollecitato un rinvio per la riunificazione dei ricorsi. Prossima data marzo 2020.
Sono tante infatti le istanze presentate dai proprietari delle case che si sono rivolti alla giustizia amministrativa contro l'ordinanza di sgombero emessa dall'Amministrazione comunale a febbraio scorso. E così, per il momento niente sgombero per quegli immobili che si affacciano direttamente su uno degli spicchi di mare più belli e suggestivi della costa ionica calabrese.
Una località invidiata, ma allo steso tempo “violentata” dalla cementificazione “selvaggia”. . Oggi, a distanza di anni e anni, su quelle case pesa quell’ordinanza di sgombero firmata dal responsabile del Settore tecnico del Comune di Stalettì, Beniamino Posca, e contro la quale i proprietari non hanno perso tempo a proporre ricorso.
Una storia che parte da lontano questa. Da quando, a metà del 1800 quando la Ferrovia dello Stato espropria al Comune una fascia di terra per realizzare la linea ferrata. A valle, al contrario si costruisce. Si realizzano case, villette, anche “su invito” dell’allora Amministrazione comunale. E di anno in anno, le amministrazioni che si succedono riscuotono tasse e tributi.
Tasse e tributi su quelle che oggi vengono definite abusive dalla stessa amministrazione che invitava, qualche tempo fa, i proprietari ad allacciarsi alla fogna.
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