Le docenti calabresi con la protesta dei colleghi dell’IIS “8 Marzo” di Settimo Torinese

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images Le docenti calabresi con la protesta dei colleghi dell’IIS “8 Marzo” di Settimo Torinese
Azzurra Barbieri

“Basta tagliare sulla scuola” in Calabria i docenti iniziano a farsi sentire

  18 ottobre 2023 10:42

"Negli ultimi giorni una parola rimbalza da una testata all’altra e si diffonde sui giornali locali come su quelli nazionali: “dimensionamento”. Noi docenti siamo preoccupati, intimoriti e arrabbiati per quanto sta accadendo: si dimensiona ciò che è superfluo, ciò che traborda, ciò che è vano. Non si dimensionano quindi né le scuole, nè gli ospedali, eppure è proprio ciò a cui stiamo assistendo", scrive in una nota la professoressa Azzurra Barbieri.

"E siamo stanchi di tacere: siamo in classe ogni giorno per costruire con i nostri ragazzi - prosegue -  il mondo che ci aspetta e per questo abbiamo deciso di cominciare a parlare. Sull’esempio del personale scolastico dell’ IIS “8 Marzo” di Settimo Torinese (TO), in stato di agitazione ormai da due settimane e guardato come un esempio dagli istituti di tutto il Paese, anche noi docenti calabresi abbiamo deciso di scrivervi perché vogliamo che la nostra voce venga ascoltata. Siamo entrati nella rete nazionale che i docenti di Settimo Torinese stanno costruendo e non ci fermeremo con la nostra protesta fino a che le Istituzioni non accetteranno di ascoltarci".                                         

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"La mia è una storia che inizia molto tempo fa: la mia passione e il mio desiderio di mettere al servizio della scuola la mia professionalità è insita in quel famoso articolo 24 del CCNL 2016/18 - spiega - che connota la scuola come “comunità educante”, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni, di cui fanno parte attiva “il dirigente scolastico, il personale docente ed educativo, il DSGA e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché le famiglie, gli alunni e gli studenti che partecipano alla comunità nell’ambito degli organi collegiali previsti dal d.lgs. n. 297/1994”. Ma chi sarà in grado di dirigere queste “scuole-mostro” con un numero di studenti che oscilla tra i 1500 e i 2000? Chi sarà in grado di gestirli rispondendone sotto il profilo civile, penale, amministrativo e contabile? In termini di efficienza ed efficacia quanto potranno garantire il successo formativo degli studenti? In termini di autonomia quanto potranno essere funzionali ai bisogni formativi del contesto territoriale?"

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"Un governo che dovrebbe avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, dovrebbe investire sulla scuola e non tagliare, eppure nessuna risorsa economica aggiuntiva è stata prevista per sostenere le scuole in questo processo di dimensionamento che le farà esplodere. Allo stesso modo, un esecutivo regionale dovrebbe fare gli interessi della propria terra, non quelli delle parti politiche cui fa riferimento, sacrificando il sistema scolastico e il futuro dei suoi studenti", conclude la professoressa Barbieri.

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