Le fiamme che non si fermavano e il rischio ambientale: il pomeriggio di tensione a Squillace (FOTO e VIDEO)

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images Le fiamme che non si fermavano e il rischio ambientale: il pomeriggio di tensione a Squillace (FOTO e VIDEO)
Incendio Squillace
  05 ottobre 2020 22:11

di PAOLO CRISTOFARO

Un lunedì pomeriggio iniziato normalmente a Squillace, nel Catanzarese. Poi, all'improvviso, un'alta e densa colonna di fumo e le fiamme che si sprigionano, inarrestabili, avvolgendo il capannone della "Eco Management", nella frazione di Fiasco Baldaia, dove erano stipati, per lo stoccaggio, rifiuti solidi urbani della differenziata: carta, plastica, alluminio. La colonna di fumo viene avvistata in tutta l'area, dal golfo al capoluogo di regione. Tra i dipendenti nessun ferito, ma le fiamme minacciano le case. Sul posto i Vigili del Fuoco del Comando di Catanzaro, con un ampio dispiegamento di mezzi, i Carabinieri della stazione di Squillace, i Vigili Urbani, l'Arpacal e la Protezione Civile. Tra di loro anche il sindaco, Pasquale Muccari, visibilmente preoccupato e dispiaciuto per le immagini terribili sul luogo del disastro. 

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IL DEPOSITO E LE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO - Un deposito di rifiuti solidi urbani relativi al processo di raccolta differenziata. Il lavoro di intere famiglie di dipendenti che va in fumo insieme al capannone. Le fiamme inarrestabili. Giunti sul posto i pompieri hanno capito immediatamente la drammaticità della situazione. La strada è stata chiusa al traffico veicolare per consentire il rapido transito delle autobotti e dei mezzi delle forze dell'ordine. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso e potrebbero essere ultimate solo nella notte. Sul posto sono state fatte convergere le squadre del distaccamento di Soverato e quelle della sede centrale, ma i mezzi non sono riusciti a spegnere le fiamme. La preoccupazione principale era che il rogo potesse raggiungere le case quasi adiacenti all'area del capannone. 

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(La maxi-cisterna fatta arrivare dal Comando dei Vigili del fuoco)

Ad un certo punto si è deciso di far arrivare una maxi-cisterna da 25.000 litri, seguita, poco fa, da un'ulteriore cisterna da 18.000 litri, provenienti dal distaccamento aeroportuale di Lamezia Terme per il rifornimento idrico dei mezzi impegnati nello spegnimento. I mezzi dei Vigili e della Protezione Civile regionale hanno fatto sopra e sotto per ricaricare le cisterne di acqua. 

(L'area del rogo ripresa dal drone nella fase più critica. Foto di Salvo Corigliano)

IL VIGILE FERITO E L'INTERVENTO DEI CANADAIR - Improvvisamente la tensione è salita alle stelle. Un vigile del fuoco, che lottava tra le fiamme per evitare che raggiungessero le case e crescessero, è rimasto ferito, riportando una frattura all'arto inferiore sinistro. Tra le fiamme, ancora alte, è giunta immediatamente un'ambulanza del Suem 118, che ha prestato le prime cure sul posto per poi trasportare il pompiere nella struttura ospedaliera più vicina. 

(L'estrazione del vigile del fuoco infortunato) 

Quando si è capito che l'avanzare dell'incendio non si stava arrestando, si è optato per la richiesta immediata d'intervento aereo. Sul posto sono giunti due canadair, fatti arrivare anche grazie al coordinamento della Protezione Civile regionale. I mezzi aerei antincendio hanno fatto avanti e indietro dal mare, distante meno di un chilometro, per prelevare l'acqua e scaricarla sul dirompente rogo. Nel frattempo si cominciavano ad avvertire scoppi dall'interno del capannone, nel quale non è ancora stato appurato quante e quali tipologie di materiali fossero contenute. Dopo quattro passaggi degli aerei, comunque, il fuoco non si è spento, tanto che le squadre, ancora sul posto, hanno dovuto illuminare la zona, con l'impiego di gruppi elettrogeni, per continuare le manovre di spegnimento anche in notturna. 

RISSA SFIORATA E L'ARRIVO DELL'ARPACAL - Animi più che accesi tra alcuni cittadini presenti, legati all'impianto distrutto. Ad evitare il peggio il tempestivo intervento del maresciallo comandante della Stazione Carabinieri di Squillace, che nonostante sia stato strattonato da un uomo ha mantenuto la calma e ha cercato, poco dopo, di chiarire la situazione, considerata anche la circostanza di comprensibile agitazione di fronte alla terribile immagine di un impianto andato in rovina. 

Sul posto anche gli esperti dell'Arpacal che hanno preso visione di quanto stava accadendo al capannone e hanno immediatamente consigliato al sindaco di emettere un'ordinanza per invitare i cittadini a restare in casa e un'altra per chiudere le scuole della zona Lido per la giornata di domani (LEGGI QUI). Il tutto a scopo precauzionale, dato il rapido e lungo propagarsi della nube di fumo nero e sicuramente tossico che si è sprigionata per ore dall'incendio. Nella giornata di domani, stando a quanto affermato dagli stessi tecnici Arpacal, ritorneranno in zona per analizzare le polveri e valutare l'impatto e il danno ambientale, cercando di capire anche il livello di tossicità di quanto è andato in fumo.

(Un esperto dell'Arpacal durante le prime operazioni di spegnimento per seguire l'evolversi della situazione)

SITUAZIONE ATTUALE E INTERVENTI POLITICI - Dall'ultimo aggiornamento dei Vigili del fuoco pare che l'incendio, di difficile spegnimento, sia ancora in corso. Il sindaco, Pasquale Muccari, non si è voluto esprimere a riguardo, dicendosi soltanto addolorato e profondamente dispiaciuto per le terribili immagini. Per domani, quindi, scuole chiuse e incontro con i tecnici Arpacal per valutare l'impatto ambientale. Non è da escludere l'avvio di indagini e di controlli da parte delle forze dell'ordine in merito alla documentazione afferente alla struttura distrutta. Intanto, con una nota, il deputato pentastellato Paolo Parentela, ha lanciato l'allarme per i numerosi incendi di rifiuti in Calabria, partendo dal caso Squillace. "Ancora non si conosce la natura dell'incendio, ma fa riflettere il fatto che in pochi giorni in Calabria sono scoppiati tanti incendi che hanno colpito impianti del settore di rifiuti. A tal proposito l'assessore regionale all'ambiente De Caprio pochi giorni fa ha parlato di logiche criminali", riferisce Parentela, che non esclude dinamiche legate agli interessi della 'Ndrangheta dietro ai roghi di rifiuti in Calabria. 

 

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