di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Mancano pochi minuti alla fine del match tra Catanzaro e Crotone, le Aquile sono in vantaggio per 2 a 0 grazie alle perle di Iemmello e Curcio che fanno esplodere il Ceravolo. Gli spalti sono infuocati e la cornice dello stadio è di altissimo livello.
La Serie C sembra essere un lontano ricordo e il tifo fa accapponare la pelle. La "Capraro" lancia boati incredibili seguiti da tutto lo stadio e Martinelli e compagni controllano il match prima del triplice fischio.
In tribuna Est (adiacente al settore ospiti) c'è un giovanissimo tifoso con gli occhi pieni di felicità e guarda la partita accanto al suo papà.
A un certo punto però il suo viso cambia espressione e quegli occhi carichi di gioia si riempiono di lacrime di dolore e un rivolo di sangue scende dal suo viso.
Un oggetto non ben identificato scagliato dalla "Curva Mammì" dove sono assiepati i circa mille tifosi ospiti già protagonisti di disordini sugli spalti e di numerosi lanci di petardi, lo centra in pieno volto provocando una lieve ferita.
Il papà se ne accorge subito perchè il figlioletto piange ed è molto spaventato e lo consola provando a fermare il sangue.
Sono momenti di grande paura e rabbia che fortunatamente non riservano gravi conseguenze al giovanissimo tifoso che viene soccorso subito e abbracciato dal suo papà che decide di lasciare subito lo stadio.
Ad assistere alla scena, anche il consigliere provinciale Paolo Mattia che esprime "solidarietà al piccolo tifoso e grande disappunto per un episodio grave che macchia una giornata bellissima incorniciata da una grande vittoria in campo e da un pubblico favoloso".
La cronaca extracalcistica, col passare delle ore, si arricchisce di fatti ed episodi incresciosi che definiscono un quadro di una domenica di calcio ma anche di forte tensione.
D'altra parte, la tifoseria crotonese nei giorni precedenti ha caricato il match con continue provocazioni che hanno contribuito a far salire la tensione in campo e sugli spalti creando un clima poco sereno durante il match e finendo così per danneggiare l'immagine di un derby calabrese e del capoluogo di regione.
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