Il 3 aprile scorso la Commissione Nazionale Italiana UNESCO ha comunicato proposta di iscrizione delle “Parazioni and traditional light displays of Southern Italy” alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO
La tradizione artistica è certamente uno dei gioielli più preziosi del nostro Paese. Il genio italico, l’estro, la capacità manuale e l’inventiva hanno caratterizzato la storia dell’Italia e hanno reso ogni territorio della nostra nazione un museo e una esposizione vivente. In questo panorama si inseriscono le “Parazioni” e le luminarie tradizionali, che sono apparati decorativi “effimeri” di grandi dimensioni costruiti in legno, che presentano fitte decorazioni che si ispirano all’architettura barocca. Questi spettacolari intarsi in legno sono esaltati e impreziositi dall’utilizzo di luci multicolore di piccole e piccolissime dimensioni.
Le forme e le tipologie di decorazioni più mature, vengono tramandate da generazione in generazione dai Paratori e traggono origine dai bozzetti d’arte dei grandi maestri del rinascimento e del barocco italiano, a cui accomuna il fine di “destare meraviglia”. Le parazioni presentano alcuni elementi strutturali standard che messi assieme creano impalcature che possono raggiungere anche i 40 metri di altezza, reggendosi esclusivamente mediante tiranti di filo di ferro di piccolo calibro. Diversi e raffinatissimi sono gli elementi maggiormente caratterizzanti delle parazioni: archi, rosoni, casse armoniche, fino – soprattutto in Puglia – ad intere gallerie luminose e spalliere che riescono a coprire intere piazze ricreando sceneggiature fantastiche, surreali e meravigliose.
La luce ha un valore simbolico (di rinascita) e una funzione estetica determinante nel trasmettere il senso di meraviglia, che è una delle finalità delle luminarie tradizionali, traendo origini proprio dall’obiettivo dell’arte barocca di “destar maraviglia”Le “Luminarie” sono una peculiarità dell’artigianato tipico del meridione d’Italia e, come fenomeno panmeridionale, si è avviato l’iter per la candidatura come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
La candidatura parte dalle sei Regioni meridionali in cui questa architettura di addobbo ligneo è nata e si è sviluppata. Abbiamo evidenziato il valore artistico, la capacità di unire la tradizione del lavoro del legno e del montaggio con la più moderna tecnologia elettronica e il successo che le “Luminarie” hanno ottenuto nel mondo diventando anche testimonial di grandi marchi dello stile, della moda e dello spettacolo.
Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia si sono unite attraverso gli operatori del settore, gli appassionati e i tecnici per avviare l’iter di candidatura. Confartigianato Luminaristi Puglia ha lavorato per mettere assieme la comunità dei luminaristi e promuoverne l’idea di candidatura. L’istruttoria per la proposta di candidatura è stata curata dalla società Studio Progettazione Idea con il dott. Marco Mazzeo.
Il primo risultato è arrivato e con nota del 3 aprile scorso la Commissione Nazionale Italiana UNESCO ha comunicato al Ministero della Cultura Italiano la candidatura delle “Luminarie” trasmettendo il fascicolo Parazioni and traditional light displays of Southern Italy per la candidatura a patrimonio culuturale immateriale UNESCO.
"La candidatura al riconoscimento da parte del Patrimonio Culturale dell'UNESCO per noi significa conservare, proteggere un'arte, una cultura che oggi sta per venir meno, soprattutto dopo il Covid" ha affermato Francesco Pugliese di "Luminarista della Calabria" e Presidente dell’Associazione Luminarie Calabria. "Significa un punto di ripartenza non sicuramente non quello di arrivo, in quanto - ha aggiunto - continueremo a dimostrare che l'arte delle luminarie è una cultura, una passione, un' attività che fino ad oggi è sempre stata sottovalutata".
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