di FRANCESCA FROIO
“I meridionali hanno un sentimento di rabbia e invidia nei nostri confronti perchè subiscono una sorta di complesso d'inferiorità. Io però non credo ai complessi d'inferiorità, credo che in molti casi i meridionali siano inferiori”
Parole pesanti, capaci di ferire e di far male, quelle di Vittorio Feltri a Rete 4, che hanno inevitabilmente suscitato indignazione e rabbia in molti italiani.
Mario Vallone, presidente Anpi Catanzaro ha commentato attraverso una nota stampa le recenti dichiarazioni del direttore di Libero.
“Il dubbio è sempre lo stesso: vale la pena rispondere alle meschine provocazioni di una persona, giornalista sembra, anzi direttore di un quotidiano, che da anni sputa veleno contro i meridionali accusandoli di ogni nefandezza, senza argomentare mai nulla e senza spiegarne mai il senso. Fa questo- scrive Vallone- per mestiere il giornalista Vittorio Feltri, il provocatore incurante delle leggi e persino della buona educazione”.
“Dovrebbe sapere lui per primo, e dovrebbero saperlo i suoi fans plaudenti dopo, che la Legge Mancino n. 122/1993 vieta espressamente e punisce le manifestazioni di odio anche verbale nei confronti delle persone. All’articolo 1 la norma sanziona con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o multa fino a seimila euro chiunque faccia propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, oppure istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
“La pena aumenta con il carcere da sei mesi a quattro anni per chi invece istiga, con qualunque modalità, a commettere o commette atti di violenza o di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Questo- si legge- è il punto cruciale del discorso; non si tratta solo di essere indignati nei confronti di quest’uomo, ci indigna piuttosto il silenzio intorno”.
“Cosa fanno l’Ordine dei giornalisti, la magistratura, le istituzioni democratiche a ogni livello. Possiamo continuare riducendo tutto a folclore e barzelletta perché tanto sappiamo chi è Vittorio Feltri. Intanto continuano indisturbate le campagne d’odio e denigrazione. Noi diciamo basta e chiediamo a chi di dovere di mettere fine a questa vergogna. Questa non è libertà di informazione ma gratuita libertà di diffamazione".
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