Prospettive di sviluppo per la Calabria: a Catanzaro l'incontro degli ex Parlamentari

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Da sinistra: Tassone, Nesci, Alaimo, Soriero e Priolo
  10 maggio 2024 17:50

di CARLO MIGNOLLI

Rischio di una frattura tra Nord e Sud, la riforma dell’autonomia differenziata e del “premierato”, il nuovo disordine mondiale causato dalle guerre in corso. Questi e altri temi sono stati affrontati nell’incontro, presso la Sala delle Culture della Provincia di Catanzaro, promosso dall'Associazione Ex Parlamentari della Repubblica Italiana in collaborazione con l’Associazione Ex Consiglieri della Regione Calabria, con un quesito fondamentale da affrontare: quali sono le prospettive di sviluppo per il territorio calabrese in relazione a tutti questi temi?

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L'iniziativa, dal titolo "Costituzione, Parlamento e Democrazia: prospettive di sviluppo per la Calabria e il Sud" e coordinata dall’On. Dalila Nesci, ha visto la partecipazione di tante autorità politiche della della regione, presenti e passate, tra cui: il direttivo nazionale dell’Associazione Ex Parlamentari rappresentato dal Segretario On. Giuseppe Soriero, il Vicepresidente On. Mario Tassone e il Tesoriere On. Vincenzo Gino Alaimo. 

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Oltre a loro anche il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, intervenuto in collegamento video, Nicola Fiorita Sindaco di Catanzaro, Mario Amedeo Mormile Presidente della Provincia di Catanzaro e Stefano Priolo, Presidente dell’Associazione Ex Consiglieri Regionali.

A margine dell’incontro l’Onorevole Tassone ha affermato: “Ritengo che questa sia un'iniziativa importante, non è la solita attività di routine, non è il solito convegno di perlustrazione di temi, di problemi importanti e significativi come quelli di questa riforma portata avanti dalla maggioranza di governo. Anche perché, a mio avviso, non è una riforma. Questo è lo sconvolgimento dell'attuale Costituzione. Una messa in discussione delle fondamenta, dei principi su cui si legge la Costituzione italiana e per quanto riguarda l'autonomia differenziata mette in discussione certamente anche l'unità del nostro Paese. Per cui l'approfondimento e la presa di coscienza, da parte dell'associazione degli Ex Parlamentari è un dato molto significativo rispetto a un silenzio generalizzato”. 

E continua: “Non c'è la presa di coscienza di un processo pericoloso. Questa è un'altra Costituzione e quindi non si può invocare l'articolo 138 che parla soltanto di revisione. È un dato molto delicato, è una fase molto delicata nel nostro Paese, c'è chi porta avanti un nostro progetto, di grande rispetto, ma ovviamente alla messa in discussione della democrazia e della centralità e garanzia del Parlamento, della rappresentanza democratica, credo che sia un valore che non può essere certamente messo in discussione, non può essere esaurito attraverso una pratica dubbia, ma soprattutto attraverso un disegno che certamente deve riempire tutti quanti di preoccupazione. È un progetto che non va in sintonia con la storia democratica del nostro Paese. Il 2 di giugno anche la maggioranza di governo, quelli che hanno presentato questo disegno di legge, andranno a celebrare il giorno della Costituzione. Ma quale Costituzione? Quelle che cercano di costruire con la Costituzione che è stata la base della vita democratica del nostro Paese fino ad oggi. Questo è un interrogativo molto eloquente che deve corrispondere ad un pensiero e soprattutto ad una preoccupazione molto più forte e accentuata rispetto a quello che c'è in questo particolare momento”.

Sulle prospettive di sviluppo del Sud e della Calabria sono intervenuti Luca Bianchi per la “Svimez”, Piero Amato del Movimento per il rilancio dell’area urbana “Catanzaro Lamezia Terme”, Francesco Cicione per “Entopan” e Francesco Lo Giudice di “Governare Insieme”.

Ad approfondire le riforme costituzionali del “premierato” e dell’autonomia differenziata, il Prof. Valerio Donato Docente di Diritto Privato dell’Università Magna Grecia ed il Prof. Alessandro Morelli Docente di Diritto Pubblico dell’Università degli Studi di Messina.

“Mi sono soffermato a riflettere sulla riforma del sistema costituzionale che certamente parte da problemi reali dell'urbanità, dei ribaltoni, della stabilità dei progetti e dei programmi futuri, però a mio modo di vedere interviene su un sistema che rischia di centralizzare eccessivamente la formazione della volontà collettiva” ha dichiarato Donato.

E aggiunge: “Questo progetto di legge va di pari passo con quello dell'autonomia differenziata, lei vede un legame quantomeno a posteriori politici o anche preordinato? Certo, questo non lo so se è preordinato, certamente sono figlie entrambe le riforme di uno stesso modo di vedere il sistema costituzionale, cioè un sistema fondato sulla decisione piuttosto che sui processi democratici che portano alla decisione. Quando si fa così normalmente si affidano a valutazioni tecniche le riforme e certamente le tecniche si prestano di più ad essere oggetto dei poteri e dunque della forza piuttosto che della condivisione. Anche l'autonomia differenziata è certamente un atto di forza che mette a serio rischio la tenuta del Sud Italia, in cui non c'è una capacità grande sotto il profilo elettorale, non c'è una forza economica, non si può dire che esista una comunità socio-politica capace di resistere a questo tipo di impatti significativi. Questo si tradurrà concretamente, in minori risorse e minori servizi, che andranno a detrimento delle persone più deboli, che hanno maggiore difficoltà a resistere all'impatto sul mercato”.

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