di VITTORIO PIO
Sotto traccia, vista la discrezione e la naturale eleganza di Giampiero Ferro (che oltre ad esserne l'ideatore è un maestro di Tennis), torna a Catanzaro la rassegna Le Querce Jazz & Fusion, l'unico vero festival tematico della città capoluogo, realizzato senza alcun contributo istituzionale e fondato unicamente sulla passione di Ferro e di pochi sponsor privati, che dopo tre anni di assenza dovuti alla pandemia ed altre riflessioni personali, ritorna alla grande con un cartellone già sold out in prevendita, la cui direzione artistica è stata firmata da Antonio Pascuzzo e che mette in luce la grande storia della manifestazione che ha permesso di ammirare da vicino grandi protagonisti della scena internazionale come Uri Caine, Al Foster, John Abercrombie, Chihiro Yamanaka, Ray Mantilla, Jerry Bergonzi, Nino Buonocore, Flavio Boltro e Johnny O' Neal fra molti altri nelle quindici edizioni precedenti.
Si comincia il 17 e 18 febbraio con una vera e propria chicca, ovvero un doppio set di Fabio Concato con un recital unplugged: Non è la prima volta che Concato riprende il suo inossidabile repertorio, ma in chiave totalmente acustica diventa una piacevole (ri)scoperta, anche perchè diciamolo subito, la sua voce non ha perso niente di quel tratto originale ed immediatamente riconoscibile che lo ha sempre contraddistinto. Garbato, nostalgico e sincero, il cantautore milanese continua su quel percorso che non lo ha mai visto omologarsi o piegarsi a logiche commerciali, per il consenso dello zoccolo duro che lo segue con la massima fedeltà, ma anche di nuove generazioni che ne scoprono via via la delicatezza delle canzoni. Con il supporto della sapiente tastierista Ornella D'Urbano che ne ha curato anche gli arrangiamenti, e di Larry Tomassini alla chitarra, Concato farà un tuffo in quello splendido repertorio di cui manterrà allure e sobrietà. Ognuno potrà scegliere la sua canzone quindi: da “Fiore di Maggio” (dedicata alla figlia Carlotta) a “E ti ricordo ancora”, fino a “Domenica Bestiale”, o ancora “Rime per un sogno” e “Gigi”, la preferita dell'artista, un ricordo del papà jazzista Luigi Piccaluga, che non tutti sanno essere figlio deltenore Nino Piccaluga, la cui moglie era Augusta Concato, anch'ella cantante lirica nonché giornalista e poetessa: determinante quindi nell'influenzare i destini artistici dei suoi discendenti.
Il 4 marzo, altro splendido rendez vous con Petra Magoni (voce) & Ferruccio Spinetti (contrabbasso), meglio conosciuti come “Musica Nuda”, super duo d'eccezione che partendo da una formazione del tutto insolita è riuscito in vent'anni di carriera a raccogliere un consenso unanime di pubblico e critica grazie a un progetto musicale eclettico, magistralmente capace di riportare all’essenziale il suono puro, scovando al suo interno un significato più profondo, una collaborazione piena d’alchimia nel suo ibrido di jazz, canzone d’autore, rock e persino musica classica. Il 15 aprile ultimo appuntamento con i Solis String Quartet e Sarah Jane Morris, impegnati a rivisitare il favoloso repertorio dei Beatles.
Solo dei musicisti dal cuore immacolato, come quelli appartenenti ai Solis String Quartet, potevano pensare di farla franca su un repertorio legittimamente stimolante per quanto impervio come quello dei Beatles. Per farlo hanno chiesto l'intervento di una tipica rappresentante delle terre di Albione come Sarah Jane Morris, che ha costruito una carriera di grande successo anche in Italia e così è nato questo appello al bisogno essenziale d'amore, il cui titolo su disco è diventato appunto “All You Need Is Love”: il risultato è un non convenzionale affresco intorno ad uno dei canzonieri più belli mai ideati e sopratutto suonati. I Solis sono conosciuti per la loro lunga e fruttuosa collaborazione con la cantante israeliana Noa, ma hanno anche collaborato con Claudio Baglioni, Luciano Pavarotti, Edoardo Bennato, Avion Travel, Luciano Ligabue fra molti altri.
La Morris invece ha inciso con Marc Ribot e fatto parte di progetti di grande qualità come l'omaggio al repertorio di Robert Wyatt, ma molti ne ricordano l'esordio con i Communards di Jimmy Sommerville, oltre che per il i duetti con Riccardo Cocciante, Riccardo Fogli e Simona Bencini sul palco di Sanremo. Legittima la soddisfazione di Giampiero Ferro: “Sono tutti appuntamenti di oggettivo spessore e qualità, che sono lieto di poter ospitare nuovamente nella mia struttura. Lo sforzo economico è stato enorme, ma le passioni sono fondamentali nella vita. Gli eventi della rassegna saranno delle vere e proprie esperienze sensoriali perché li abbiamo pensati come cena-spettacolo: insieme alla musica ci sarà anche un percorso di degustazione con alcune fra le eccellenze eno-gastronomiche calabresi.”
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