di CLAUDIA FISCILETTI
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare”, con questa frase scritta da Primo Levi, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz, si è aperto l’incontro dedicato alla Giornata della Memoria, tenutosi questa mattina nella sala convegni del MUSMI di Catanzaro.
L’evento, organizzato dalla Provincia di Catanzaro e promosso dal Museo storico militare in collaborazione con la commissione pari opportunità, è stato sostenuto anche dall’associazione culturale “Calabria in armi”, Dico e dall’associazione “Promocultura”, quest’ultima diretta da Tommaso Rotella che ha fornito anche gli intermezzi musicali con i musicisti Davide Rotella (violino) e Francesca Marincoli (pianoforte). Per la sua valenza culturale, l’iniziativa è stata patrocinata dall’Usr Calabria.
L’incontro, moderato dalla giornalista Donatella Soluri, ha avuto come obiettivo principale quello di far riflettere i giovani e far conoscere loro la Storia e ciò che è successo nel lager di Auschwitz, segnato da una totale mancanza di umanità. Sono stati proprio gli studenti i protagonisti di questo incontro, a partire da quelli dell’Istituto Comprensivo “Manzoni Catanzaro Nord-Est” e della “Patari-Rodari”, a cui si sono aggiunti gli interventi di Elena De Filippis, dirigente del Liceo Classico “Galluppi”, e Francesca Bianco, dirigente del Liceo scientifico “Siciliani”.
Il dirigente del MUSMI, Gregorio De Vinci, ha specificato come il museo è un contenitore della memoria “non per enfatizzare la guerra ma per ricordare ciò che è successo” e ha aggiunto che “come tutte le celebrazioni non deve mai ridursi ad una sola giornata”. A seguire, l’intervento del coordinatore dell’Anpi Calabria, Mario Vallone, che si è concentrato sull’essenza di questa manifestazione e di come dovrebbe farci sentire al sicuro dagli orrori passati, siccome si celebra da vent’anni, e invece portando come esempio la situazione della senatrice a vita Liliana Segre e testimone vivente dell’Olocausto, che ha la scorta, sottolinea come eventi del genere fanno intendere che ci sia ancora molta strada da fare. “Abbiamo fatto troppa apologia sulla memoria e poca ricerca storica” ha aggiunto Vallone.
Ha suscitato l’attenzione dei presenti in sala la testimonianza della professoressa dell’Istituto Manzoni, Elisa Viapiana, che con l’aiuto di PowerPoint, ha raccontato come suo nonno, Leonardo Marzano di Crotone, sia sopravvissuto al campo di concentramento di Meppen (Germania) e nel 2015 ha ricevuto la medaglia d’onore ai deportati nei lager nazisti.
La Provincia poi ha fatto preparare delle targhe che sono state consegnate agli studenti e ai professori per ringraziarli del lavoro che hanno fatto in vista di questa giornata.
A Luigi Mariano Guzzo, docente dell’Università Magna Graecia, è stato affidato il compito di fare le riflessioni conclusive sull’incontro.
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