La Chirurgia si appresta una lunga fase: quella del post-Covid. Numerosissimi gli interventi rinviati, praticamente la quasi totalità di quelli programmati e anche una parte degli urgenti, nelle fasi più acute della pandemia e quindi un arretrato da smaltire che si aggiunge al carico ordinario. Ci sarà bisogno quindi di sinergia fra professionalità e una efficace organizzazione sanitaria per affrontare questo denso periodo. Di questo si è discusso a Catanzaro nel corso di un convegno organizzato dall'Acoi, l'organizzazione che rappresenta i chirurghi ospedalieri.
Pasquale Castaldo, chirurgo dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, ha detto che il Covid è stato: "uno tsunami che ha coinvolto anche noi chirurghi. Bloccata tutta la chirurgia in elezione e rimandata parte dell'urgenza e anche quella oncologica. In questa occasione noi pensiamo alla ripartenza ragionata fra chirurghi, fra anestesisti e fra chi è preposto all'organizzazione sanitaria. Mettere insieme più teste per metterlo poi in pratica". Sempre del Pugliese-Ciaccio il direttore di Chirurgia generale, Rosario Cardona: "Nel periodo Covid abbiamo trattato essenzialmente pazienti oncologici. Abbiamo mantenuto gli standard. Purtroppo dando meno spazio alle patologie benigne. Per le patologie minori abbiamo avuto il fermo. Il futuro? Le biotecnologie vanno avanti. Il futuro è il robot. Ha dei costi molto elevati, vedremo in futuro quali potranno in essere in futuro le evoluzioni".
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