di FRANCESCO IULIANO
Sono 225 le vittime della SS 106 dall’1 gennaio del 2013 al 31 dicembre del 2022, di cui 156 uomini e 49 donne. Maglia nera è la provincia di Cosenza con 67 vittime. Segue Reggio Calabria con 57 quindi Catanzaro con 46 e Crotone con 35.
Le fasce di età più coinvolte sono: quella che va dai 16 ai 25 anni e quella con soggetti con età superiore ai 66 anni.
Sono numeri che fanno tremare le coscienze quelli contenuti nel rapporto decennale del Comitato scientifico - centro studi analisi e ricerca - dell’associazione “Basta Vittime sulla SS 106”.
Questa mattina, nella sala congressi dell’Hotel Guglielmo, l’incontro organizzato dal presidente dell’Associazione Leonardo Caligiuri e del responsabile del Comitato scientifico, Fabio Pugliese. Presente anche la presidente dell’associazione “Domenico Spinella”, Giuseppina Spinella.
Assenti, nonostante gli inviti dell’Associazione, i sindaci dei 72 comuni calabresi attraversati dalla SS 106.
“E’ sconfortante - ha commentato in apertura Fabio Pugliese - che nessuno dei sindaci ai quali abbiamo inviato una Pec per informarli dell’appuntamento di oggi, abbia avuto il buon senso di presentarsi. Neanche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha pensato di presenziare all’incontro né tantomeno di mandare un suo rappresentante. Ringrazio la Regione Calabria che è rappresentata dal consigliere regionale Pietro Molinaro e l’Arma dei Carabinieri dal tenente Luca Pietrangeli”.
Dal Rapporto decennale è emerso anche che i mesi più a rischio, per quanti percorrono la strada Statale 106, sono quelli di luglio ed agosto che contano, rispettivamente, 31 e 37 vittime. L’estate, invece, la stagione più critica con ben 85 vittime. Nel rapporto sono anche evidenziati quelli che sono i tratti stradali che presentano le maggiori criticità.
“Il tratto che va da Rocca Imperiale a Cassano allo Ionio - ha aggiunto Fabio Pugliese - è quello che nei 45 chilometri di competenza conta 1,7 vittime per chilometro, nonostante la presenza di tutor a Rocca Imperiale, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Amendolara, Trebisacce e Villapiana. Dispositivi che, invece da essere un deterrente sono uno degli elementi che, insieme all’inadeguatezza della strada e la mancanza di manutenzione e messa in sicurezza, provocano gli incidenti. Cambiano i governi e cambiano gli uomini ma sino a quando questi sindaci nefasti non si daranno da fare per la SS 106,. non cambierà mai nulla”.
I rappresentanti dell’associazione hanno poi parlato di costi sociali e dei futuri finanziamenti.
“Le 225 vittime - ha spiegato Leonardo Caligiuri - hanno provocato un costo sociale di quasi mezzo miliardo di euro. Costi che si sarebbero potuti evitare in parte se fosse stata approntata almeno una mesa in sicurezza della rete stradale. Soldi che se impegnati in sicurezza, avrebbero potuto evitare tante tragedie familiari. Il governo nazionale ha da poco stanziato 3 miliardi per la SS 106. Ci auguriamo che prima del prossimo ottobre questi soldi siano vincolati per evitare che, con la prossima finanziaria, vengano distratti o ridotti”.
Nel rapporto anche cinque proposte: rimozione dell’attuale dirigenza della Struttura territoriale di Anas in Calabria per manifesta e conclamata incapacità; vincolare i 3 miliardi contenuti nella legge di Bilancio attraverso una Delibera Cipess; piano urgente d’interventi di messa in sicurezza dell’intero tracciato dell’attuale strada Statale 106; più sostegno alle forze dell’ordine; massima attenzione quando si è alla guida.
Particolarmente toccanti e carichi di emozione, le testimonianza di Giuseppina Spinella, sorella di Domenico; dei genitori di Joseph Buonfino, altra vittima insieme all’amico Leonardo Guarino, entrambi di Avellino e della mamma di Antonio Dati di Torre Melissa rimasto coinvolto in un incidente mortale in compagnia dell’amico Marcello Agresta di Rocca di Neto.
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