L'editorale. Il centrosinistra torna a sperare; il centrodestra verso lo strappo e i 5Stelle aspettano Conte

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Giorgia Meloni
  30 luglio 2021 23:14

di ENZO COSENTINO

Mi è piaciuta -  e l’ho anche condivisa - la riflessione del senatore Donato Veraldi (Pd)  sul momento della  politica calabrese oramai proiettata sulle prossime elezioni regionali. Sintetica ma efficace perché emblematica. Ve la propongo per una lettura attenta. Voglio sottolineare che il senatore Veraldi è stato garbato e forse un po’ tenero con il mondo che gli appartiene. Partiti, coalizioni, movimenti civici sono come un Grand Hotel. Io  in un recente mio articolo invece tutto questo ambaradam l’ho paragonato ad una sorta di Torre di Babele. Quel luogo dove ha sempre regnato solo confusione. Eco cosa scrive il senatore Donato  Veraldi.

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“ Le prossime elezioni regionali offrono uno spaccato di vita politica mai registrato in Calabria. Il Grand Hotel,gente che va gente che viene funziona a pieno ritmo al punto che qualcuno ha suggerito l’uso del tracciamento. Il filosofo Manlio Sgalambro in fatto di politica ha le idee molto chiare :ha scritto che non si può essere reazionari  perché non c’è dove tornare non si può essere manco progressisti perché non si sa dove andare.Si è nella stessa posizione dell’asino di Buridano che chiamato a scegliere tra due mucchi di fieno uguali finisce col morire di fame perché incapace di scegliere .  Fabula docet”.

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E veniamo, quindi, ai fatti correnti in questo bizzarro mondo politico calabrese. Il Pd tenta di lasciare intendere che ha aggiustato tante delle situazioni critiche che hanno caratterizzato il travagliato periodo del difficile “parto” del candidato presidente. Pd, centrodestra e 5Stelle si son tranquillizzati con la candidatura della scienziata Amalia Bruni che, contrariamente a quanto si vorrebbe lasciar credere, la politica la… mastica. La Bruni è targata come espressione “civica” ma al momento i suoi tutor (o sponsor politici) sono il “vertice” del Pd. Il commissario regionale, Stefano Graziano e l’ex ministro Francesco Boccia e attuale responsabile degli Enti locali del Pd. Boccia è in Calabria, a Cosenza, per fare il commissario di quella Federazione dem. Ma l’impressione è forse il mandato è più ampio: Una sorta di supercommissario del Pd calabrese. Partito che ora deve gestire l’altra difficile fase elettorale: la formazione delle liste. Ogni provincia calabrese in questa direzione ha le sue “croci” e “delizie”. Ma anche gli altri partner della coalizione di centrosinistra hanno al loro interno problemi. Nella prossima settimana potrebbe aver luogo la venuta del leader del momento di 5Stelle, Giuseppe Conte. Intanto 5Stelle sta cercando di riorganizzarsi sul territori con una rigenerazione dei quadri. E’ stuzzicante cercare di capire come si muoveranno i numerosi pezzi grossi che hanno lasciato il Movimento. Il senatore Nicola Morra, la senatrice catanzarese Bianca Laura Granato ad esempio.

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E nel centrodestra? Se non è una finta, le cose non filano proprio lisce. Anzi il motore sembra essersi “ingrippato”.  Fratelli d’Italia ogni giorno che passa alza il tono della voce. E mette in discussione la candidatura a presidente del “forzista” Roberto Occhiuto. La leader Giorgia Meloni sempre più intenzionata a mettere sul “tavolo” delle trattative, il primo dei quali in programma ad inizio settimana, la sua candidata: Wanda Ferro.  FI  per bocca del suo coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori ha ribadito: in Calabria il candidato è e resta Roberto Occhiuto. Lo stesso ha detto la Lega di Salvini.  Una crisi di nervi più accentuata potrebbe portare allo “strappo” mandando in fumo tutta quella storia di coesione della coalizione. E potrebbe essere un specie di assist agli avversari. E rimettere in gioco anche la vittoria finale nelle “regionali”. A godere per come vanno le cose in centrodestra e centrosinistra è De Magistris che và per la strada e –sembra- stia facendo conquiste. Un feeling con Mario Oliverio appare possibile. Ma potrebbe essere solo apparenza. I calabresi più che delle parole e paroloni dei politici si diverte a seguire la “giostra”. Come fosse quella del “Saracino”.Ed invece è la giostra della Calabria.

 

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