L'editoriale. Calabria, bella, bellissima. Ma anche "brutta, bruttissima". Senza punti sicuri di riferimento politico

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  11 aprile 2021 06:56

di ENZO COSENTINO

La Calabria! Bella, bellissima, con il suo patrimonio naturale, quello che  ancora è salvo dalle “invasioni barbariche”. Tutti dovremmo concorrere a difenderla. La Calabria! Brutta, bruttissima, per la sua condizione di regione depressa. Tenuta ai margini da una politica che l’ha sempre governata ad uso e consumo dei “comandanti del vapore” di turno. Senza distinzione alcuna di colori partitici. E i calabresi, poveri noi, costretti a subire anche angherie nazionali.

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Ma il tempo di dire “basta” è alle porte. Oggi la pandemia da Covid, che assale il globo, ha  scoperchiato  il “vaso di Pandora” calabrese. Con tutte le sue più nascoste malefatte. Commesse da personaggi in circolazione nelle stanze del potere politico-istituzionale purtroppo con il “pass” rilasciato da tanti che ingenuamente li hanno gratificati del voto fiduciario. Spesso estorto dal cancro sociale chiamato “mafie”. I calabresi siamo ora tutti in attesa della “chiamata alle urne”. Una chiamata che sa tanto di “chiamata alle armi”. E per difendere questa nostra bella e brutta Calabria, per difendere il nostro presente e il futuro delle nuove generazioni, abbiamo, per fortuna, ancora il voto. L’unica espressione democratica. Altrimenti il resto sarebbe violenza nelle piazze. Da evitare a tutti i costi.

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Sacrosante le proteste di chi è stato messo in ginocchio dalla pandemia. Ma in una piazza che protesta c’è sempre qualcuno cui potrebbe salire, come si suol dire, il sangue alla testa. Significherebbe la fine dei freni inibitori.

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Oggi la politica va avanti a piccoli passi, incapace di una visione complessiva per programmare il futuro e che gestisce il presente disordinatamente. Mentre le criticità aumentano in proporzione alla incapacità - ma non sempre per questa -, di governare le criticità. In tutti i settori vitali in cui, invece, si dovrebbe produrre benessere e lavoro.

Per i calabresi c’è il dramma pandemico nel “dramma” (o tragicommedia) della politica. Non si intravedono punti fermi di riferimento nello scenario calabrese della politica. Tutti a muoversi in ordine sparso. Tutti contro tutti! E’ arrivato, comunque, il momento della svolta. Forse ne usciremo dalla pandemia da Covid. Ma dobbiamo venir fuori energicamente anche dalla pandemia politica. Possibile se gli schieramenti che saranno in campo, tutti,  troveranno il vaccino giusto. Per una vaccinazione di… gregge!    

 

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