L'editoriale/ Callipo e l'opposizione "costruttiva" alla Santelli per il bene della Calabria. Tutto il centrosinistra sarà d'accordo?

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Pippo Callipo
  25 febbraio 2020 20:31

di ENZO COSENTINO

Nella riserva indiana della politica calabrese al momento le asce di guerra sono deposte nei portarmi dei rispettivi schieramenti. Si avverte – ma non facciamoci tante illusioni- invece un odore che si sprigiona dai “calumet della pace”. Weltfish, antropologa americano, nel 1965 scriveva: «di fianco all'arco e alle frecce, la pipa era una delle cose più importanti simboli della tradizione di tutte le tribù indiane americane, serviva per rilassarsi” 

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Finché dura è un clima disteso. Ma la nuova legislatura, a guida centrodestra, ha già sulle spalle un “coronavirus” da sopportare e affrontare. Una prova del fuoco sicuramente. Per la completa compagine che è stata di recente eletta dalla quasi metà dei calabresi. La presidente Jole Santelli, passati gli inevitabili clamori e contrapposizione fisiologiche in un campagna elettorale accesa e con i toni sopra le righe, è al lavoro per mettere a punto con gli tutti i partner della coalizione - che l’ha portata nella stanza di comando della “Cittadella”- il governo regionale (per il sottogoverno se ne parlerà in seguito). Si sta districando con tatto e intelligenza politica. Ha lanciato i primi messaggi sulle intenzioni di contornarsi – alleati permettendo- di assessori in grado di gestire i programmi sbandierati dal centrodestra che nella nomenclatura dei titoli non si differenziano per nulla da quelli della controparte politica. L’opposizione politica che si richiama ai partiti osserva le mosse. Invece il portavoce dell’opposizione – il candidato arrivato secondo- Pippo Callipo ha rotto gli indugi e in occasione della sua presenza ad una manifestazione svoltasi nel Capoluogo di Regione per ringraziare quanti  hanno tributato voti di fiducia al suo movimento “Io resto in Calabria”, ha parlato chiaramente sul ruolo che intende esercitare nel nuovo Consiglio regionale non lasciandosi influenzare da pregiudizi schematizzati ma impegnandosi a valutare il lavoro degli avversari in maniera collaborativa. Cioè Callipo ha ipotizzato una opposizione che non sia quella del “no” a tutti costi. Callipo forse più di quanto non ha potuto dire in campagna elettorale ha parlato da imprenditore amante del “fare” perché si dia alla Calabria un volto nuovo, una inversione di tendenza per realizzare le condizioni di far restare in questa terra i tanti giovani che hanno necessità di certezze nel loro futuro. In tutti campi! Ma troveranno consensi negli apparati partitici della opposizione, del centrosinistra, le parole di Pippo Callipo? E’ questo l’aspetto più intrigante, non solo in questa prima fase di avvio, della nuova legislatura. Una legislatura che si apre con nodi da sciogliere in settori chiave come l’Ambiente, la Sanità (che da maggio dovrebbe tornare nelle competenze gestionali sia pure commissariate della politica) che comunque sarà terreno di scontro perché la sanità calabrese da anni in coma ha urgenza di risvegliarsi. No! Di svegliarsi. Dimenticavamo l’Agricoltura. E poi come fonte di reddito il Turismo, altrimenti serve poco essere presente alle Fiere, ai Bit e roba varia se alla base non c’è un programma fatto di grandi aperture politiche per far sì che fra il dire e il fare una bella Calabria vi sia di mezzo il mare, peraltro inquinato. E per l’inquinamento dividiamo a metà le responsabilità: la politica e singolarmente ognuno di noi calabresi.          

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