L'editoriale/ Chiuso il capitolo bilancio, ora la Regione diventi davvero l'Ente di "programmazione"

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  28 aprile 2020 22:37

di ENZO COSENTINO

Discussione rigorosamente necessaria, per certi versi interessante, per altri retorica, quella che è stata sviluppata nell’aula di Palazzo Campanella, nel corso del Consiglio regionale sul Bilancio di spesa. Ordine del giorno “orfano” del punto più squisitamente politico, quello della presentazione delle linee programmatiche della presidente Santelli. Logico e assennato il rinvio perché sul programma si dovrà sviluppare un dibattito serrato, lungo nei tempi, realisticamente politico. La conclusione della maratona consiliare si è stoppata al quarto punto. Per il quinto si tornerà in aula, prossimamente. Vittoria preannunciata e confermata della maggioranza ma costruttivi anche i passaggi dell’opposizione. Un bilancio redatto tecnicamente con molta competenza dagli uffici preposti anche se “costipato” nella distribuzione delle risorse per i singoli capitoli di spesa. Costruttivo anche il breve ma deciso –nei termini usati- intervento della presidente Santelli su alcuni punti cruciali dello stato di salute dell’Ente e sui provvedimenti che il nuovo governo regionale intende assumere. In particolare sulla burocrazia interna e sulla normalizzazione di situazioni che in un apparato Istituzionale come la Regione non possono essere tollerati. Eppure ci sono! Vanno, quindi, apprezzate le intenzioni del nuovo governatore di togliere “ruggine” sempre se saranno messe in atto. Altro aspetto positivo della ultima riunione di Consiglio è che l’assemblea si è ritrovata compatta sulla urgenza e sulla esigenza sociale di rimettere nell’alveo della discussione politica la legge sulla integrazione delle Aziende Ospedaliere del Capoluogo di regione. Che la politica intenda riappropriarsi del ruolo di programmatore del sistema sanità è una vocazione diffusa e mettere mano ad una legge come quella sulla integrazione non è una sfida facile dal momento che per correggere i tanti errori e rientrare dai miliardari sbilanciamenti è necessario un nuovo, dinamico e più vincolante criterio, che non debordi nella difesa, invece, di interessi legali e non legali. Ha fatto bene il consigliere Francesco Pitaro (gruppo misto) ad intervenire per puntualizzare alcuni aspetti da non trascurare nel futuro “operando” della politica di governo. Così come professionale e puntuale è stato in materia di sanità l’intervento del consigliere Baldo Esposito. E domani mattina a Palazzo de Nobili a seguito del Consiglio il Presidente Domenico Tallini e il Sindaco Sergio Abramo a proposito di "integrazione" incontreranno la stampa.

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La Calabria – questo a mio avviso è venuto fuori dalla riunione del Consiglio- per il suo futuro ha bisogno di una politica diversa da quella del passato più o meno recente, capace di arrivare alla sintesi del confronto. La classe politica di cui disponiamo, che l’abbiamo delegata con il voto (almeno di quelli che un voto l’abbiamo espresso), è chiamata veramente ad un esame difficile e dovrà ricambiare la fiducia. Senza favoritismi ma con la esaltazione del merito. E far capire che non ha bisogno di commissari arrivati da fuori. Dimostrare che la politica degli onesti così come la magistratura può andare avanti da sola a testa alta. Nel rispetto delle leggi!

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