di ENZO COSENTINO
Non ci sta una parte di Pd catanzarese alla ipotesi di un non improbabile slittamento della data dei congressi. Sia di quelli che interessano le strutture cittadine del Partito, sia di quello della Federazione provinciale e soprattutto di quello regionale. Quest’ultimo, secondo un calendario di massima già stilato, si dovrebbe celebrare entro dicembre. Sulla probabilità del rinvio del congresso regionaIe il malumore è diffuso anche perché si imputano al regime commissariale, cui soggiace da tempo il Partito dem, le cocenti delusioni elettorali. Fonti ben informate, invece, parlano di un rispetto della data già programmata: entro dicembre del corrente anno. Ne vi sarebbero impedimenti statutari in quanto il tetto delle 3100 tessere già acquisite, fra rinnovi e nuove, è bastevole. Nel Pd cala brese era stata manifestata la volontà politica di lanciare la candidatura di Nicola Irto per la segreteria.
Una candidatura che però –sarebbe stato accertato a lume di statuto- è incompatibile in quanto Irto è consigliere regionale. La “gara” si concentrerebbe tutta su Giuseppe Aieta e Seby Romeo. Lo zoccolo duro dem del Pd catanzarese punta anche a risolvere con un congresso la situazione della Federazione provinciale attualmente retta da un coordinamento, dopo le dimissioni del segretario Gianluca Cuda. A dirla tutta nel Partito dem catanzarese il malumore interno regna sovrano.
A mettere una pezza sta lavorando il coordinamento cittadino che sta “lavorando” per… un futuro migliore ed è impegnato anche nello schieramento che ha dato vita alla “Nuovo Centro Sinistra”. “Nuovo Centrosinistra” che si è mobilitato per affrontare, unitariamente, la prossima battaglia elettorale amministrativa per eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio del Capoluogo di Regione.
Questa prospettiva tiene banco nei ragionamenti politici della coalizione che intende lanciare a tutto campo il guanto di sfida al centrodestra. Centrodestra che per una serie di accadimenti al suo interno, nel Capoluogo da l’impressione di non essere performante come nel passato. Lo schieramento avversario vorrebbe approfittarne per sostituirlo nella governance di Catanzaro. Tuttavia è oramai saputo e risaputo, e più volte dimostrato, che il centro destra ha –come i gatti- i sette spiriti. FI, Lega,FdI, Coraggio Italia e movimenti civici ad essi collegati o organici hanno sul “tavolo delle discussioni di confronto” la necessità di rimettere a posto gli equilibri fra di loro.
Per la designazione del candidato Sindaco del Capoluogo il confronto non è piano ma piuttosto sembra difficile. E Fi di colpo sarebbe retrocessa al terzo posto per cui l’onere e l’onore della indicazione della personalità da candidare a Sindaco se lo potrebbero giocare Lega e Fdi. Anche per non farsi male a vicenda si sta pensando ad una personalità catanzarese di spicco che ha già dato prova in occasione delle regionali del suo peso, coagulando consensi di un elettorato etereogeneo e non solo “azzurro” parte nella quale era candidato. C’è, a quanto sembra, però un problema emerso nel dopo elezioni che avrebbe messo in conflitto il personaggio in questione e addirittura il coordinatore regionale di FI, senatore Giuseppe Mangialavori. Lega e Fratelli d’Italia dal canto loro stanno alla finestra ma non con le mani legate. Anzi la Lega è già al lavoro per mettere in piedi per le amministrative, oltre a quella ufficiale di Partito, altre liste.
Anche per trovarsi eventualmente pronta a sostenere il “suo” candidato a Sindaco. Se gli competerà questo privilegio come vorrebbe il leader Salvini. Riposizionandoci sul Pd e i suoi affanni è interessante seguire l’evoluzione delle situazioni e quanto potrà essere incisiva la sferzata ad accelerare sui congressi che partirebbe da una richiesta di uno dei Circoli Cittadini più agguerriti, il Circolo di Materdomini che starebbe ricevendo spinte anche da iscritti di altri Circoli. Politica catanzarese, dunque, in fermento.
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