di ENZO COSENTINO
Se a Reggio il voto del ballottaggio per eleggere il sindaco potrebbe identificarsi con una matrice politica per Crotone non è la stessa lettura. Nella Città pitagorica la voglia di cambiare è stata espressa marcatamente con una bocciatura sonora nei confronti del centrodestra costretto a subire la sconfitta con una impietosa cifra percentuale: Vincenzo Voce, il vincente, è quindi nuovo sindaco di Crotone, espressione di un forte schieramento civico ha quasi 'doppiato' il candidato Antonio Manica.
Reggio Calabria off limits per la Lega di Salvini. Al ballottaggio Giuseppe Falcomatà, alla grande, brucia il candidato leghista del centrodestra Nino Minicucci. Risultato netto: il 58% dei reggini che sono andati a votare hanno preferito puntare sul candidato di centrosinistra. Solo e soltanto per una scelta ideologica? Qualche “fuga” dal centrodestra verso la sponda opposta, nel round finale nella Città Metropolitana potrebbe essersi verificata. Non sarà mai provato, questo è certo ma a pensar male spesso si coglie il bersaglio. Così come diventa plausibile che a dare una mano al riconfermato sindaco vi siano stati voti “stellati”. Perché in realtà il candidato del centrodestra, soprattutto in quanto espressione leghista, per il Movimento 5Stelle era l’avversario a cui frenare la corsa. Conclusi comunque i fuochi d’artificio da campagna elettorale, una volta insediato il consiglio di Reggio inizieranno quelli della nuova legislatura. Comunque la Lega la sua bandierina, anche se non l’ha potuta piazzare sul pennone più alto della Città Metropolitana, la mette nell’aula consiliare. La sua vittoria ha fatto dire a caldo al rieletto sindaco Falcomatà: "Qualcuno voleva provare a mettere bandierine nella nostra città. Noi non lo abbiamo permesso e allora con simpatia e con il sorriso diciamo... "Salvini stai a casa tua".
Nella Città Metropolitana ora inizia, però, la prova più difficile perché la nuova governance ha dinanzi a sé tanti, ma tanti, problemi oltre a quelli pressanti che deriveranno dal Coronavirus. Negli ambienti del centrodestra il risultato elettorale è già passato al setaccio per una analisi meticolosa per “scoprire” se nella schieramento c’è una compattezza a tenuta stagna oppure le lacerazioni paventate prima del voto del primo turno non erano solo voci campate per aria. Il Centrosinistra, con il seguito dei movimenti civici che l’anno sostenuto pur di mettere un argine al rischio Lega, riparte a trazione Pd e i cittadini reggini – sia quelli che l’anno votato, sia quelli che non l’hanno fatto e quelli che son rimasti a guardare- attendono i fatti: la ripartenza della Città Metropolitana.
Più complicata diventa una lettura del risultato di Crotone. La campagna elettorale sin dal suo inizio ha presentato tante contraddizioni nella schieramento di centrodestra sino ad arrivare ad ipotesi di contrasti anche in casa Lega sulla scelta del candidato sindaco. Voci messe a tacere con dichiarazioni da parte leghista, FI, FdI e liste collegate che invece tutto sarebbe filato liscio. Come dire “d’amore e d’accordo”. Ora a bocce ferme riprendono le congetture negli ambienti politici che si soffermano al quello che potrebbe essere stato il vero ruolo nella competizione del Pd o meglio delle diverse anime che nel partito dem pitagorico si confrontano (e si scontrano). “Anime” che potrebbero aver trovato una condivisone d’intenti su un disegno politico del Pd e di tutto il centrosinistra di far quadrato sul candidato civico per dare una forte spallata al centrodestra. Il tempo a stretto giro potrebbe essere “galantuomo” e dare le risposte. Ora comunque il nuovo sindaco Vincenzo Voce dovrà mettercela tutta non soltanto per l’attuazione del programma elettorale ma anche per dimostrare che il governo di una Città, bella, industriosa quanto si vuole, come Crotone, può fare a meno di una politica disarticolata e litigiosa, e andare per la propria strada guardando e risolvendo i problemi della gente. E perché no, mettendo in pista anche la parte sana della politica crotonese.
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