di ENZO COSENTINO
Oggi, domenica 12 giugno 2022 per i catanzaresi non è una giornata “normale” da “tutti al mare”. E’ la giornata del voto amministrativo per eleggere sindaco e Consiglio della città. Va bene “tutti al mare o ai monti” ma prima un salto al seggio per esercitare un diritto: quello del voto. Un diritto ma anche un dovere civico. E, mai come in questa tornata, da esercitare con il massimo impegno e responsabilità. Il non voto ad alta percentuale penalizzerebbe più che i soggetti a qualunque titolo comunque candidati l’intera comunità cittadina.
Quello di oggi potrebbe risultare, ad urne svuotate e schede scrutinate, soltanto il primo atto se nessuno dei sei candidati a sindaco (probabilità alta che la circostanza si verifichi) supererà la soglia del 50% dei votanti. Fra due settimane allora il voto di appello fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di consensi.
Le “amministrative” coincidono con il voto referendario sui cinque quesiti per la riforma del sistema giudiziario. Altro tema scottante che però sembra essere stato preso “sotto gamba” e di cui si è parlato poco. Tornando il discorso sul voto amministrativo nel Capoluogo vi è da dire è la conclusione di una strana campagna elettorale nel corso del quale il dibattito politico ha fatto registrare momenti di caduta di stile da parte di chi è sceso in campo. Recentemente fresco di stampa è arrivato nelle librerie un saggio dal titolo, intrigante sicuramente, “Catanzaro, Città perduta” scritto da Marcello Furriolo che di questa Città è stato anche Sindaco. Diamo per scontato che Catanzaro si sia nel tempo smarrita; questa tornata di voto amministrativo mette i catanzaresi nella condizione di poter creare le condizione per… ritrovarla.
Con un voto ragionato, possibilmente il meno emotivo possibile, il meno legato a patteggiamenti preventivi per la futura consiliatura a Palazzo de Nobili.
La scelta del candidato sindaco potrebbe essere stata la fatica meno laboriosa (dal momento che c’è la possibilità del voto disgiunto). Ma che fatica enorme, quanto meno di lettura, quella per individuare fra l’esercito degli aspiranti consiglieri da spedire a Palazzo de Nobili con licenza di governare…bene!
Un appello a seggi appena aperti : votare. Votare bene!
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