di ENZO COSENTINO
Giunta regionale. Tutto tace. Il neo governatore lavora nel fine settimana per coprire tutte le caselle. Operazione meno facile, anzi più difficile, del previsto. Si rimanda forse perché si preferisce attendere la proclamazione degli eletti. Potrebbe essere una debole scusante.
Lunedi torna in Calabria Matteo Salvini. La Lega non molla la presa. Probabile che il leader leghista, prima o dopo la riunione con lo stato maggiore calabrese del suo Partito, incontri Roberto Occhiuto. Su Salvini c’è la pressione di un gruppetto perché alzi la voce e riproponga sul tavolo delle trattative la validità del ticket Spirlì per la vice presidenza. Ma il leader leghista avrebbe in testa altre opzioni, come aggiudicarsi assessorati importanti o postazioni istituzionali più visibili. La Lega potrebbe accampare pretese per un riconoscimento al capoluogo di regione e la sua provincia che ha fortemente contribuito con il voto del 3 e 4 ottobre a mantenere i due consiglieri ricandidati nel collegio centro: il catanzarese Filippo Mancuso e il lametino Pietro Raso. Filippo Mancuso sarà l’unica voce catanzarese considerato che gli altri partiti, per una serie di circostanze, non sono stati capaci di farlo. La debacle catanzarese tocca tutti gli schieramenti. Chi più, chi meno. Su Occhiuto non vi sarebbe solo la pressione leghista, input per posti in Giunta al neo governatore ne sono arrivati anche da altri partner della coalizione che lo sosterrà.
C’è anche un discorso più complessivo che riguarda in primis la presidenza del Consiglio. Insomma un lavoro da “farmacista” che necessita di un bilancino di precisione. Pianti e rimpianti nel Pd. Il suo candidato alla presidenza della Regione, Amalia Bruni, piazzatasi seconda e quindi meritevole dell’ingresso in Consiglio sarà la portavoce della opposizione. Ruolo che eserciterà però non appartenendo al gruppo Pd ma dal gruppo misto. Una scelta che ha scatenato polemiche. C’è fra i politici del centrosinistra e del Pd in particolare chi sostiene che, perdenti predestinati, sarebbe stato preferibile la candidatura più politica e da militante. Il futuro prossimo ed in itinere della legislatura si vedrà chi ha ragione. E nel Pd calabrese è ormai guerra dichiarata al commissario regionale e si chiede la celebrazione di un congresso. Alla resa dei conti resta da dire che la politica calabrese ha di che lamentarsi in fatto di malesseri. Passeggeri?
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