L'editoriale. Il conflitto Governo-Regione Calabria: il valzer delle candele. La presidente Santelli dal buonismo per i bar al pugno duro per chi rientra

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La presidente Santelli dal buonismo per i bar al pugno duro per chi rientra
Jole Santelli
  30 aprile 2020 23:10

di ENZO COSENTINO

Sorpreso, un pò preoccupato per il futuro della Calabria. Perché questo mio stato d’animo, che potrebbe essere - e sono certo che lo è - anche di tanti calabresi? Quell’ordinanza notturna (non è più tempo del detto: “la notte porta consigli”. Caso mai, consiglieri a tariffa fissa o… mobile) della riapertura immediata di bar, ristoranti, pizzerie in Calabria è all’origine del mio “sbandamento” di cui sopra. Ma mi son detto: la politica può far male in qualsiasi momento, e poiché i politici che la interpretano sono esseri umani, “errare humanum est". Ma sino a che punto è stato un calcio di rigore sbagliato quella ordinanza della Presidente Santelli, che non più tardi di alcune sere fa, in occasione del suo intervento in Consiglio regionale, aveva dato ad intendere di essere un governatore con i controfiocchi?

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Sui social in un gruppo ho visto e letto con interesse a tale proposito: “Sarebbe interessante tirare fuori il parere della Task Force che l’avrebbe indotta a prendere una decisione di questa portata. Non credo che immunologi e infettivologi abbiano avallato questa ordinanza. Se non ci dovesse essere questo parere è chiaro che si sta giocando sulla pelle della gente con una furbata orientata più ad avere effetti sul governo nazionale che avere a cuore la salute della gente”. Si solleva un dubbio che ha ragione d’essere se si ritiene che a latere della Presidente vi possa essere una “cabina di regia”, un misto di personaggi locali ed esponenti del gotha romano del centrodestra che stanno puntando sugli errori governativi del momento. Il bene dei calabresi chi lo ha mai fatto se non a parole e promesse?

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Secondo il premier Conte e il ministro Boccia quella della Santelli è una Ordinanza irresponsabile e illegittima. Ancor più grave, comunque, perché potrebbe avere ripercussioni  sulla salute dei calabresi. E’ vero che per chi la vuole attuare, aprendo il proprio bar o pizzeria,  c’è il vincolo dell’osservanza delle norme di sicurezza per evitare possibili contagi mentre si gusta un caffè o una cioccolata calda con panna e brioche o un tartufo di Pizzo o una cremolata di fragole  rigorosamente serviti  ai tavolini, ma all’aperto. Non dimentichiamo che il Coronavirus è sempre in agguato. Specie per colpire i più deboli. Le motivazioni della Santelli, ampiamente riportate dal nostro giornale, non cancellano quel sospetto di una manovra politica anticipata mirata a indebolire il governo, più di quanto già lo è. La Santelli resta sulle sue posizioni, non ritira l’ordinanza (lo ha confermato nel corso della trasmissione tv di rete 4 “Diritto e rovescio”). Ed ha ribadito che da un permessivismo dall'ordinanza per l’anticipata riapertura di bar, ristoranti e pizzerie si passa, con altra ordinanza, a restrizioni sul rientro dei fuori sede, ma residenti in Calabria. Con un articolato abbastanza rigido rispetto a quanto invece previsto dal decreto governativo.

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Governo-Regioni: è il valzer delle candele! Calabria sempre più povera. Se l’Italia è il  cul de sac dell'Europa,  la Calabria è il  cul de sac dell'Italia! Deve finire questa condizione, ma senza che la Calabria diventi una Repubblica nella Repubblica, come ironicamente o provocatoriamente  ha detto il deputato del Pd, Romano, nella trasmissione di Del Debbio.

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