di ENZO COSENTINO
Torna sulla scena della politica calabrese, pronto a “ruggire” come un leone. Ha fame di rivincita dopo la chiusura - vincente- della sua vicenda giudiziaria. Non poteva essere diversamente, infatti, il suo “dopo”.
E’ Mario Oliverio, un veterano della politica. Nel suo percorso ha assaporato e gustato successi. Soltanto il suo “ex” Pd è riuscito a metterlo fuori gioco, quando gli ha negato l’opportunità di ricandidatura nella passata tornata elettorale. Uno sgarbo che il Pd dei commissari potrebbe pagare in termini di voti alle “regionali”, la cui chiamata alle urne dei calabresi, fissata per l’11 aprile prossimo, quasi certamente slitterà ancora.
E a questo punto il centrosinistra ringrazierà il Covid: più si allungano i tempi, più tutte le truppe dello schieramento (sempre a leadership PD?) potrebbero prepararsi per una campagna elettorale che sarà sicuramente ricca di elementi (e forse anche di bugie). Bugie, dette magari in buona fede e che sono un po’ il sale della politica. Della politica che in Calabria tutto vorremmo scrivere: POLITICA. Vedremo questo miracolo? Ma soprattutto l’auspicio è che lo possano vedere, ed esserne anche i protagonisti, le nuove generazioni. Quelle che attendono che in Calabria appunto la politica si rinnovi.
Tornando alle elezioni regionali e all’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, c’è attesa per conoscere le sue prossime mosse che non prescindono dalla costituzione di un movimento che Oliverio, spinto dalla pressione dei ritrovati oliveriani e di tanti amministratori calabresi di Enti locali, ai quali non potrà non rispondere: “ci saremo anche noi”. Ma in quale collocazione? Sicuramente a sinistra smentendo così “voci” in libertà, e per certi versi farloccate, di un mutamento “ideologico”. Ma sicuramente Oliverio e il suo movimento, se quaglia l’idea di costituirla, non saranno al servizio del carro del Pd. E se il centrosinistra dovesse vincere - improbabile ma non impossibile - la sfida con lo schieramento di centrodestra e la lista del movimento in gestazione di Oliverio entrare in consiglio, allora per il Pd non sarà facile mettere il “vecchio leone” in gabbia. Ma il Pd tornerà ad essere il Partito, piuttosto che non un Partito, unito e capace di un eventuale governance della Calabria? Interrogativo pesante! Eccone un altro di interrogativo che si pongono tanti dem: il Pd tornerà ad essere il Partito guidato dai suoi dirigenti (ci sono ancora?) MADE IN Calabria?
Situazioni altrettanto pesanti nello schieramento di centrodestra alle prese con l’individuazione sia del candidato premier, sia delle liste. Gli appetiti non mancano ma i leader dei partiti (FI, FdI, Lega) sono concentratissimi sulla candidatura principale anche se alla fine saranno i loro livelli romani a dire l’ultima parola. La Lega sull’argomento è estremamente cauta, non si sbilancia in attesa che sia FI soprattutto a fare le prime mosse al tavolo, sempre aperto delle consultazioni. Il partito di Salvini comunque ha già un punto fermo nella circoscrizione centro (Catanzaro, Crotone e Vibo): il consigliere Filippo Mancuso che sarà ricandidato. E sulla priorità di indicazione del candidato premier-di pertinenza al momento di FI- il capitolo non è chiuso. Nel caso gli accordi dovessero mutare (è un discorso tutto romano) allora in cattedra salirebbe FdI. E il nome è già pronto, a quanto si dice, e lo avrebbe fatto ufficiosamente proprio il leader del Partito: Wanda Ferro. Comunque essendo la politica spesso dinamica e mutevole è il caso di dire: tutto può succedere. Ma i calabresi preoccupati dalle minacce Covid restano distanti dalla politica. Grandi manovre invece nel complesso ed etereogeno mondo degli amministratori di Enti locali.
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