L'editoriale, il Pd catanzarese deve trovare la via d'uscita dalla impasse in cui si trova e con idee chiare

di ENZO COSENTINO

Il Pd catanzarese sembra essersi assopito. Dirigenti di primo livello del Partito parlano invece di “silenziose” interlocuzioni fra le varie correnti.

Per tirare fuori il partito dalla situazione di impasse sui “tavoli di discussione” diverse le ipotesi di soluzione del problema. Del problema, sì, perché di problema politico si tratta: un Pd zoppo potrebbe mettere in crisi anche profili istituzionali cittadini e provinciali. La patata che scotta è in mano al segretario regionale, al senatore Nicola Irto che deve stabilire la data per la convocazione di una Assemblea.

Ipotesi di discussione. La più sostenuta sarebbe quella della nomina di un commissario. In Calabria giova ricordarlo – e per il territorio catanzarese in particolare- i commissariamenti in seno al PD non hanno mai o quasi mai prodotto benefici. Anzi hanno acuito lo stato di precarietà degli equilibri interni. E si è sempre trattato di commissari arrivati  da fuori territorio calabrese. Un commissariamento a tempo, comunque, sino alla data del Congresso. Questa soluzione è sostenuta con forte impegno dalla componente della Direzione Nazionale, Jasmine Cristallo.

Posizione rafforzata dal fatto che il Pd catanzarese è senza guida dopo le dimissioni del segretario Fabio Celia. Dimissioni reiteratamente definite irrevocabili dallo stesso. A far da contraltare alla ipotesi del commissariamento, quella di nominare un coordinamento cittadino. Una reggenza del PD catanzarese sino a dopo lo svolgimento delle Europee, quando allora sarà il tempo di andare al Congresso. Di carne in pentola ve ne è abbastanza. La via del coordinamento potrebbe anche scatenare una sorta di confronto…muscolare fra i personaggi  di maggior peso delle stesse. E’ su questo terreno sdrucciolevole che si sta muovendo con diplomazia ma anche con idee chiare il segretario provinciale. L’obiettivo dovrebbe essere quello di portare al Congresso cittadino di Catanzaro un Pd non dilaniato ma ricomposto pur nelle diversità delle posizioni di schieramento. E non mancano voci sulla eventualità di trovare un accordo su una candidatura al femminile per la segreteria.

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