di ENZO COSENTINO
In attesa che in Calabria il Pd torni ad essere un partito unico (non come “il pensiero”, ovviamente) i satelliti che girovagano nel pianeta dem si scontrano e mettono sul tavolo ataviche situazioni e combine politiche volte, quasi sempre, al consolidamento di posizioni di potere in essere al loro interno. Tra “blitz”, tentati “golpe”, polemiche, il tutto con il retrogusto di un condimento un po’ amaro di olio da “estrema unzione”. Comunque in questo momento è positivo quel sospiro che arriva, a parole, un po’ da tutti. E con la eventualità dietro l’angolo del momento di “baci carezze e…pugni” fra PD e 5Stelle. Ma in Calabria non sembra un discorso che scivolerà liscio come sull’olio. Un altro dibattito fra i dem anche spinoso, sicuramente indigesto e quindi difficile da digerire specie per chi non è più un “zingarettiano”.
Quel coordinamento regionale che non piace a molti- Il Commissario straordinario del Partito, Stefano Graziano, in tandem con il Responsabile nazionale per le politiche nel Sud, Nicola Oddati, ha deciso di dotare il Pd calabrese di un coordinamento che per numero di componenti (che potrebbe tendenzialmente aumentare per accontentare chi è rimasto fuori) si avvicina ad una struttura assembleare. Sicuramente non sarà una “cabina di regia” ma nell’intento democratico del Commissario è una struttura che dovrebbe portare il Pd calabrese al congresso per un ritorno ad una gestione ordinaria e più marcatamente casalinga. Piace poco ed evidenzia anche un dato: gli oliveriani non sono rappresentati. Non sono più costola del Partito o sono ancora in… quarantena? E i giovani? Il malcontento lo ha esternato senza tanti giri di parole e criticamente Sandro Benincasa, responsabile laburisti Dem Calabria, componente che è rimasta esclusa. Benincasa sostiene e lo ha pure scritto a Graziano:” "L’intento è positivo, ma la partenza è stata falsa.” Più dura la reazione del coordinamento regionale Azione Riformista - Pd Calabria che definisce la decisione del commissario regionale:" un atto di grave faziosità e rottura politica. L'assenza di giovani e donne, inoltre, ci fa ritenere che siamo di fronte al varo del gabinetto del commissario e non di un coordinamento politico". E non è mancato chi ha fatto rilevare che l’elenco dei componenti è “zoppo” perché non include il neo segretario del circolo “E. Lauria”, Marco Rotella nella sua qualità di componente dell’Assemblea nazionale del Partito.
E il consigliere regionale Notarangelo accusa Cuda- Di male in peggio si potrebbe dire con riferimento alla nomina della segreteria provinciale nominata dal segretario Gialuca Cuda e stigmatizzata, con una nota, dal consigliere regionale Libero Notarangelo. Il quale va anche detto che ben sapeva (come lo sapevano tutti in casa dem) che la Federazione catanzarese del suo partito non era ancora “dotata” di una segreteria. Ma a quanto pare di cose nel Pd catanzarese ne mancano tante e la ricostruzione procede fra alti e bassi. Non sarebbe il caso di dire che tante piccole leadership non determinano tassativamente una grande e capace leadership? Una e buona ce ne vorrebbe. E con questa aria che spira sarà possibile al Pd catanzarese diventare protagonista del futuro del Capoluogo di regione?
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