di ENZO COSENTINO
Calabria terra di “ndrangheta”! Non è - e non lo deve mai essere- questa l’autentica raffigurazione di una Regione incantevole. E’ soltanto il colore “nero” nel prisma multicolore calabrese. La Calabria è una regione popolata e comunque “madre” di gente generosa, onesta. Caso mai, talvolta, malpagata da una cattiva amministrazione e gestione e valorizzazione delle sue risorse. Umane e naturali. Il processo di recupero è lento ma tutti abbiamo il dovere e l’obbligo di credere che è possibile. Fuori dagli stereotipi. La Calabria è stata e, purtroppo continua ad esserlo, la regione che ha un alto tasso di emigrazione. Ieri quella di persone che partivano con la valigia di cartone ma carica di sogni, oggi quella di chi parte in modo più elegante con i sogni ma anche con tanta intelligenza e giustificati sogni di glori nella mente. E tanti di questi sono diventati e diventeranno le “eccellenze calabresi nel Mondo”. Nei settori vitali. E chi resta in Calabria deve essere fiero di loro. Sono l’autentica immagine della Calabria. I punti di riferimento. Ed è per questi motivi che la notizia di un successo personale di un calabrese è un segnale di rivincita di tutta una regione. Tale ho considerato la notizia che riguarda un calabrese che vive ed opera nella regione più “ricca” ed “evoluta”, qual è la regione più “calabrese” d’Italia: la Lombardia.
Il riferimento è alla notizia che il prof. Bernardo Misaggi è stato eletto Presidente della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale e Gruppo Italiano Scoliosi. Ho avuto l’opportunità gradita di conoscerlo, per caso, ad un convegno politico (perché a Misaggi la politica fatta di idee e valori piace). Idee, già idee! Mi tronano in mente alcuni suoi concetti su un nodo fondamentale della Calabria che invece di essere slegato si annoda sempre di più. Non si può programmare il futuro della sanità sulla carta, senza tenere conto delle esigenze dei territori e senza coinvolgere in un confronto gli operatori e le amministrazioni locali”. E mi diceva senza pavoneggiarsi “da giovane ho scelto di lasciare la Calabria, la Locride, Gioiosa, per compiere gli studi universitari, e da trent’anni torno sempre nella mia amata terra per mettermi a disposizione dei miei pazienti. Oggi è doloroso prendere atto dello stato disastroso, sempre più, durante questi trent’anni, in cui versa la sanità calabrese, che non riesce a dare la possibilità di operare al meglio alle tantissime eccellenti professionalità presenti. Soprattutto per questo motivo avevo dato la mia disponibilità al Presidente Berlusconi, nel 2010, a candidarmi a governatore della Calabria”. E poi a ribadire: “E’ impossibile restare sordi ai continui appelli che mi giungono dai pazienti, dai cittadini, che soffrono sulla propria pelle il continuo degrado della sanità, con la chiusura e il ridimensionamento di importanti ospedali, come quello di Trebisacce, che costringe la popolazione di quel territorio ad andare all’Ospedale di Policoro, in Basilicata, per potersi curare, con disagi notevoli oltre che con una spesa enorme per la Regione Calabria, che deve rimborsare le prestazioni sanitarie effettuate ai cittadini calabresi”.
Tutte condizioni di disagio che oggi i calabresi stiamo vivendo per di più aggravate dalla pandemia e dagli inghippi spesso di natura burocratica o di un sistema perverso mai corretto. Emblematici le tante situazioni: vaccinazioni sotto la lente d’ingrandimento per i vaccini inoculati ad “altri” rispetto alle regole, over 80 sballottati da un punto all’altro quando va bene della provincia, piuttosto che della regione, paure e pregiudizi su alcune “marche” del vaccino provocate da una comunicazione disordinata per il disordine delle tante “fonti” a cui chi fa informazione è costretto a sottostare. E il caos per il caso “Sant’Anna Hospital” nel Capoluogo di regione dove lo mettiamo? Giochi ad incastro esercitazioni giurisprudenziali infinite, caso da Tribunale e oltre. E il cittadino sta a guardare, costretto a ingoiare i rospi e la salute che va, senza biglietto di ritorno, spesso, a quel…paese. Si qualche correttivo al sistema sanità sta arrivando. Consoliamoci: meglio tardi che mai. E le eccellenze di casa nostra stanno a guardare le “Eccellenze” di turno sedute sui vari troni. Speriamo siano di carta pesta e che prima o poi crollino anche per il peso di incapacità. Ai nostri lettori e soprattutto a chi ha letto sino in fondo un grazie per l’attenzione al lavoro della Nuova Calabria
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