L'editoriale. La data di riapertura delle scuole è una questione seria. Istituzioni e politica si confrontino nel merito

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Incontro sulle scuole in regione
  29 luglio 2020 14:23

di ENZO COSENTINO

E’ più che sensata e responsabile la linea sulla quale viaggia l’Abramo-pensiero in fatto di riapertura delle Scuole. Una posizione che trova ampia condivisione in una vasta platea di altri “primi cittadini” calabresi. Che sono i più credibili “testimoni” dei problemi nei rispettivi territori. Il fronte politico della maggioranza in Regione Calabria, sostenuto anche dagli apparati burocratici della Scuola sembra, invece, essersi imputato sulla data del 14 settembre per spalancare le porte - molte delle quali sgangherate come lo sono al loro interno gli stessi edifici- delle scuole calabresi.

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Teste dure o pensanti, quelle di chi non vuole derogare dal termine sopra indicato? Ma allora perché perder tempo in giri, a volte inutili, di incontri se la Regione è ferma sulla sua data di riapertura e non da segnali di possibile accoglimento delle istanze che sull’argomento, anche nella giornata di ieri, sono state riproposte da tanti sindaci invitati, in un ulteriore incontro-scontro con l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, dirigenti della Scuola e responsabili di posti di comando della Regione? Eppure uno spazio di mediazione lo si dovrebbe trovare per ritardare di quindici giorni la riapertura della nostre Scuole se veramente si intendono risolvere i problemi ostativi. I più assillanti sono la messa in sicurezza degli edifici alle regole anti-Covid 19 al fine di evitare il rischio di esporre tanti studenti, compresi quelli della prima età scolare, a rischi.

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I Sindaci vanno sicuramente ascoltati ma la campagna d’ascolto se resta fine a se stessa è anche un esercizio inutile. E’ un problema serio questo della Scuola e le soluzioni dovrebbero prescindere da posizionamenti politici anche perché non sempre la politica, nella sua follia delle contrapposizioni di parte, centra obiettivi. La circostanza che investe di responsabilità la Regione quanto gli amministratori se vista con una lente  tanto politica quanto gestionale –come il problema richiede- merita una soluzione che salvaguardi diritti elementari della popolazione scolastica calabrese che il primo giorno della riapertura dell’anno scolastico avverta anche epidermicamente un senso di sicurezza. Altrimenti chi di dovere spieghi alle famiglie calabresi, agli studenti i veri motivi di una scelta. Senza dire bugie!  

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