L'editoriale. La "nuova politica" in Calabria: con giganti o pigmei?

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images L'editoriale. La "nuova politica" in Calabria: con giganti o pigmei?

  02 maggio 2021 12:34

di ENZO COSENTINO

Il Covid ci ha privato di tante cose. Anche del gusto di leggere o discutere di politica. I politici, invece, dicono di discuterne. Sarà! La domanda- in parte spontanea e attuale- è: chi li ascolta? O meglio: chi dà più credito ai bla-bla-bla della politica? La polemica è la loro arma da combattimento su un terreno per nulla fertile di proposte. Dalle parole ai fatti c’è veramente di mezzo un oceano infinito.

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Nonostante tutto è la politica che ha in mano il destino di questa Calabria. Una Calabria che prima o poi dovrà rispondere all’appello elettorale per rieleggere gli organismi della massima Istituzione. Lotta fra pigmei o giganti? Nonostante tutto c’è ancora nelle persone il filo sottile della speranza che il cambiamento, con una visione nuova e pragmatica del corso della storia di questa regione, si possa realizzare. Manca, comunque, la proposta, la progettualità. C’è invece - ed è un segnale da non sottovalutare - la protesta, generalizzata e diffusa che in Calabria fluttua più che altrove. La “p” è la lettera alfabetica più in voga di questi tempi. Nel bene e nel male: “p” come: politica, programmazione, progettualità, polemica, protesta, piazza, Parlamento, pandemia. C’è pure la “p” -scusate la disgressione dal discorso- del titolo di un libro scritto da Maria Giovanna Maglie, giornalista, scrittrice e politologa: “Puttane”. Ha già un buon trend nelle vendite.  Ve lo raccomando. Poi c’è l’unica “P” che si può scrivere in maiuscolo: Papa Francesco. La sua è l’unica parola che traccia una verità.

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Torniamo al profano, alla “p” minuscola. Quella della politica di casa nostra. Facciamo il punto. La politica – che parola magica!- sembra abbia messo la “sordina” alle sue trombe. Fa  discutere almeno per il momento in casa FI lo scambio di puntualizzazioni fra il consigliere regionale e attuale coordinatore provinciale di Catanzaro, Mimmo Tallini e il coordinatore regionale del Partito, senatore Giuseppe Mangialavori. Tallini attacca il presidente ff funzione della Regione, Nino Spirlì, Mangialavori lo richiama puntualizzando: le critiche sollevate nei confronti di Spirlì non sono “ il pensiero del Partito”. Come dire che Tallini ha “scritto” a titolo personale. Una precisazione politica soprattutto per non mettere in crisi il rapporto con la Lega che pur sempre è partner importante nello scacchiere del centrodestra. Tallini ha dovuto quindi replicare e precisare di aver “scritto” a titolo personale. Caso chiuso? Vi sono forti dubbi che possa essere così. Allora se non c’è una motivazione politica perché il consigliere Tallini avrebbe vergato la nota della discordia? Vecchia ruggine fra i due? Per un “retrogusto” motivato, forse, da personalismi. In casa FI l’aspetto politico per ora è quello di ribadire che il candidato alla presidenza della Regione è il deputato Roberto Occhiuto. Punto e basta. E’ la scelta di tutto il centrodestra? Per la decisione non c’è ancora il consenso collegiale del tavolo romano, ne tantomeno di quello regionale. Perché non se ne è discusso e perché dalla Lega che nel centrodestra gioca spesso nel ruolo del “signor no” (lo ha fatto nella ultima competizione regionale quando ha bruciato la candidatura di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e fratello di Roberto, il candidato in pectore per il prossimo valzer elettorale calabrese)non è arrivato alcun segnale sia pure labile e non del tutto vincolante. Cosa che del resto non ha fatto anche Fratelli d’Italia.

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Ma una “crisi” comunque nel centrodestra non è ipotizzabile e in diverse occasioni, anche senza fare un riferimento esplicito alla Calabria, la leader, Giorgia Meloni ha sollecitato che i partiti dello schieramento si mettano seduti attorno ad un tavolo per parlare della tenuta della coalizione in vista di tutti gli appuntamenti elettorali. Quelli delle grandi Città, come Roma e Torino, sono uno snodo importante per decantare, a seguire, le decisioni per gli altri appuntamenti. Quello calabrese è importante per la politica. Una competizione che appena entrerà in piena campagna elettorale-ampliando così le prime e piccole mosse tattico-strategiche in atto- sarà veramente “muscolare”. Gli argomenti di confronto fra le forze che scenderanno in campo non dovrebbero mancare. E come sarà lo scacchiere nelle rispettive aree “ideologiche” di appartenenza? Non mancheranno le “varianti”. E una di queste è il Movimento 5Stelle con  l’incertezza che grava sulla sua convivenza in Calabria nel centrosinistra. Ma da solo 5Stelle non viaggerebbe su una autostrada del consenso. Anzi,  probabilmente su una strada con tante buche. La Calabria, da quel che si mormora negli ambienti stellati, starebbe a cuore al nuovo leader “stellato”, Giuseppe Conte. Che si è impegnato di effettuare appena possibile, una visita sicuramente interessata elettoralmente E nel Pd come va la vita? Quali saranno gli effetti del dopo-Zingaretti? Sembra aperta la porta al Nazareno per un incontro con  Mario Oliverio che pur sempre ha un bel pacchetto di voti a disposizione.

Colpi a sorpresa li potrebbe riservare, invece, Italia Viva!  Il movimento di Matteo Renzi in Calabria è ancora al tempo della semina. I frutti matureranno in fretta? Lo slittamento della data delle elezioni calabresi gioca a favore di ItaliaViva.

 

 

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