L'editoriale. La tragedia di Chiaravalle Centrale sia di monito. Ora, presidente Santelli, tranquillizzi i calabresi che non ce ne saranno più!

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images L'editoriale. La tragedia di Chiaravalle Centrale sia di monito. Ora, presidente Santelli, tranquillizzi i calabresi che non ce ne saranno più!
Jole Santelli
  04 aprile 2020 20:25

di ENZO COSENTINO

Servirà da monito, per non dire “da lezione”, a istituzioni e dipartimenti interessati, la tragedia, nella tragedia, di Chiaravalle Centrale? Non per curiosità, ma per dare un po’ di tranquillità alle comunità territorialmente interessate abbiamo “girato” alla Regione Calabra la richiesta di risposte su alcune situazioni che teoricamente - auguriamoci solo teoricamente - si potrebbero verificare laddove sono ubicate le residenze socio sanitarie. Quelle strutture, per intenderci, dove si trovano ricoverate persone anziane, anche con patologie particolari, che sono sole, o la cui assistenza è impossibile nell’ambito familiare.

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Ma forse il nostro intervento (garbato, ma ora non può più essere tale) è passato (e non per questo diventiamo collerici)  sotto traccia. Forse banalizzato o inutile. In Calabria esistono tante realtà nell’ambito dell’assistenza agli anziani (quelle strutture che nel gergo comune sono chiamate case di ricovero) che lavorano anche in regime convenzionato. Per fortuna o per merito di chi a suo tempo costituì una mappa completa di esse, non si sarebbe dovuto perdere tanto tempo per pianificare accessi mirati a verificare se in queste strutture, in tempi incombenti di coronavirus, tutto filasse fili liscio circa i contagi e l’osservanza dei protocolli previsti al fine di chiudere la porta in faccia al “mostro”. Non staremo qui a suggerire metodi e criteri per gli accertamenti. Invece reiteriamo la richiesta alla Regione, alla sua legale rappresentante, la solerte (e lo scriviamo senza voler fare sciocca ironia) presidente Jole Santelli, perché investa l’appararato burocratico di competenza a procedere sul problema. Oppure a tranquillizzare quella parte di calabresi interessati (ma non siamo tutti?) che non si verificherà una seconda, nè una terza e così via “tragedia di Chiaravalle”.

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Pensiamo veramente che in questo momento tutti siamo chiamati a fare la nostra parte e dare prova di responsabilità guardando al presente, evitando, quanto più è possibile, tentazioni di armistizi con il nemico invisibile, Covid 19 o Coronavirus che dir si voglia, perché sono le sigle dello stesso mostro. Vinciamola questa guerra sicuramente impari che sappiamo esservi, ma che non conosciamo, non sappiamo da dove arriva, dove si rifugia, avendo anche il potere di essere volatile. E scusateci se vi bombardiamo minuto per minuto di bollettini di guerra. Questa è una guerra.

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Poi c’è la lotta contro il tempo per trovare l’arma, quella letale, per uccidere il mostro. Evitando di sterminarci anche fra di noi con comportamenti a volte irresponsabili, a volte per demagogia e autosufficienza. E non lasciamoci cogliere impreparati. E’ un vizietto che sapevamo esistesse, ma non ce ne rendevamo conto. Specialmente nel campo della salute.

 

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