L'editoriale. Letta e Conte, "stampelle" del centrosinistra in Calabria per far condividere la candidatura di Irto

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  10 giugno 2021 20:49

di ENZO COSENTINO

Enrico Letta e Giuseppe Conte le nuove “stampelle” del centro sinistra. Più solida, quanto ad esperienza, quella del segretario nazionale del PD. Tutta da verificare la solidità dell’ex premier e nuovo leader di un movimento-“5Stelle”- che aveva “fatto sognare più di altri” gli italiani. Ma la politica da qualunque punto cardinale la guardi è aspettative e delusioni. Quanto gli italiani siano, veramente delusi lo sapremo, anche se solo indicativamente,  dopo le consultazioni elettorali amministrative nella grandi Città e in Calabria nel prossimo autunno.

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La Calabria politicamente, oggi come oggi, è una polveriera che, forse impropriamente, alcuni amano definire, invece, un “laboratorio”. Per cosa? I due leader di partito hanno deciso di dare sostegno al centrosinistra calabrese che vive la fase dei “lavori in corso” e dunque  indicare la via maestra da seguire sino alle prossime elezioni. Non lo dicono, e mai lo ammetterebbero, ma sono preoccupati per la fragilità dei rispettivi partiti: PD e 5Stelle (che Conte vuole rifondare restando un po’ distante dalla visione del fondatore “al vaffa” dei pentastellati, Beppe Grillo).In Calabria il centrosinistra punta a sostituire, nel governo della Regione,il centrodestra. Potrebbe anche riuscire nell’intento ma deve indovinare la strategia. Letta e Conte, dunque, hanno in programma di scendere con una mission al limite dell’impossibol in terra di Calabria. Convincere tutti che il candidato ideale dello schieramento è Nicola Irto. Convincere quanto elettori più possibile che l’alleanza con il Movimento 5Stelle è una via percorribile e strategica per inglobare nella loro area politica le truppe pentastellate in altre “epoche” distanti dal tradizionalismo dei partiti di sinistra e di un centro fantasma perché in realtà più presente nell’area di centrodestra.

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Letta e Conte diranno convintamente che le “primarie” di coalizione sono sempre valide e fattibili ma che tutto sommato si potrebbero evitare. Con una convergenza convinta sul nome di Nicola Irto. Anche se lo strumento delle “primarie” per i due leader potrebbe rappresentare una sorta di liberazione da responsabilità dirette.

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In Calabria sotto la spinta della viceministra nel Governo Draghi, Dalila Nesci i 5Stelle le primarie le auspicano. Con il passare dei giorni e il susseguirsi degli accadimenti- anche tanti sul piano squisitamente dialettico- il centrosinistra ha tirato una specie di sospiro liberatorio per la rottura definitiva del binomio De Magistris-Tansi. Le strade dei due sono oramai divise. E diviso di conseguenza è il loro bacino elettorale con una perdita di peso. E al punto in cui è lo stato degli atti prende forma la probabile candidatura alla presidenza di Carlo Tansi. Un tassello favorevole a De Magistris potrebbe risultare l’accordo che l’ex magistrato napoletano ha stretto con Anna Falcone. La Falcone potrebbe portare con se anche voti che sono custod

iti nella cassaforte del Pd. Infatti gruppi numericamente anche consistenti con presenza di molte donne militanti o vicini nel partito dem. Dal Capoluogo di Regione in tanti di centrosinistra avevano anche auspicato che la Falcone potesse essere compresa nella rosa dei nomi da candidare alla presidenza della Regione. Anche se la data della consultazione appare ancora lontana il tempo in realtà il tempo stringe. Per sabato è attesa la fumata bianca del centrodestra per Roberto Occhiuto. Quindi si  aprirebbero nuovi punti di discussione al “tavolo” ipotizzando l’eventuale vittoria finale. Una vice presidenza (anche ad un esterno) potrebbe essere richiesta da Fdi mentre la Lega sembra più portata a rafforzare la sua presenza in Giunta con assessorati dei settori chiave. E senza perdere di vista la massa ingente di miliardi che arriveranno con il Recovery fund.

E’ tempo dunque di piroette.

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