di ENZO COSENTINO
E’ iniziata un nuova settimana e la politica si rimette in moto. Tante le riunioni previste, sia a destra che a sinistra. Il mosaico degli opposti schieramenti potrebbe anche scomporsi e arricchirsi di nuove (che poi sono comunque vecchie) proposte. Si tira nuovamente in ballo quel terzo agglomerato chiamato “Centro”. Ma potrebbe anche trattarsi di un diversivo solo di facciata se gli attori che lo dovrebbero interpretare saranno sempre gli stessi con qualche faccia nuova come specchietto per i cittadini.
Il tema sul quale la politica catanzarese si intratterrà è individuare, ognuno per la propria “area”, il candidato ideale a Sindaco da sottoporre al voto popolare nelle prossime elezioni nel Capoluogo. E’ il punto dolens della politica catanzarese. Nel centrodestra, come nel centrosinistra. Schieramenti che- non è un paradosso- hanno al loro interno identici problemi. Il più acuto dei quali è quello di trovare la via della condivisione. Senza riserve, eliminando il rischio delle “vendette”. Impresa forse impossibile. Nel centrodestra come nel centrosinistra non è chiaro, o meglio non è definito, quale debba essere il partito cui compete la leadership. Ruolo che non è facile “aggiudicare”.
Nel centrosinistra c’è il Pd che lo brama ma non sembra avere tutte le “credenziali” necessarie. Sta lavorando, comunque, per trovarle, esibirle e farle pesare nella corposa coalizione della “Nuova sinistra”. Il Pd lancia messaggi: il candidato sindaco o sarà il nostro “a primo scrutinio” o si andrà alle primarie di coalizione. Una via percorribile. Ma prima di ogni altra operazione il partito dem deve risolvere i suoi problemi interni. La sua lista alle comunali del Capoluogo, si dice, sarà composta all’insegna del ricambio. Sperando in meglio. In settimana il coordinamento del Pd si potrebbe riunire per vagliare un primo elenco di nomi che sono nella “rosa” dei papabili. Stessa operazione anche nelle altre forze che si stanno adoperando per costruire un centrosinistra realmente nuovo. Nomi? In giro tanti. Ma un rituale della politica prevede che i primi messi in giro siano quelli che alla fine restano…a guardare. Sarà ancora così?
Il centrodestra è in ritardo sulla costituzione, organica, di un “Nuovo centrodestra”. Pochi segnali e FI è il partito che vorrebbe la leadership, una aspirazione che cozza con gli stessi desiderata di FdI e Lega. Molti indicatori politici danno per scontato che saranno FdI e Lega a contendersi il privilegio di indicare il candidato sindaco. L’on. Wanda Ferro? Basterebbe un “si” dell’ex presidente della Provincia e tutti sarebbero d’accordo. Ma c’è anche il peso politico della Lega che è notevolmente aumentato con la presidenza del Consiglio regionale assunta da Filippo Mancuso. Personalità autorevole con un gran seguito di consensi in Città. E dal momento che il leader leghista, Salvini, in tempi non molto remoti ha manifestato l’intenzione di proporre al “tavolo degli alleati” il prossimo candidato sindaco, c’è da pensare che sarà una bella schermaglia fra “amici”. Il Partito dove esistono fibrillazioni è, invece, FI. Gli “azzurri” della prima ora che hanno avuto in mano la gestione del Partito nella Città Capoluogo non proverebbero viscerali “simpatie” per l’attuale coordinatore regionale, il senatore Mangialavori. Che, da parte sua deve convincere gli elettori azzurri del Capoluogo che è tutta una…invenzione che abbia messo sotto osservazione speciale la classe dirigente catanzarese del suo partito. Con previsioni di cambiamenti nel segno di un nuovo percorso. Non è facile la individuazione di un candidato big con chances di successo. Esistono profili possibili solo che in alcuni casi bisogna “limare” posizioni di attuale conflittualità. Evitando soprattutto che il peso elettorale e la personalità di questi soggetti – non tanti, intendiamoci- non vada a disperdersi nei meandri di nuovi schieramenti che potrebbero assumere l’etichetta di movimenti civici oltre i partiti. La Città Capoluogo in mano alla politica. I cittadini stiano sempre ben attenti all’evolversi della situazioni raccontate senza condizionamenti.
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