di ENZO COSENTINO
Per la politica catanzarese inizia una nuova settimana con il solito tormentone per tutti gli schieramenti: trovare la soluzione al problema della candidatura a Sindaco del Capoluogo. “Mal comune mezzo gaudio” anche se hanno poco da…godere. Una situazione che rischia, se non risolta con oculatezza, di far male tanto alla Città. Ai catanzaresi.
Lo scenario politico si presenta, purtroppo, un po’ grottesco, un po’ pirandelliano, tanto shakespeariano (essere o non essere).
Il Pd catanzarese è al capolinea. Alternative di marcia: o riprende la corsa (con posti a sedere) o al “deposito” per una approfondita revisione per poter eventualmente intraprendere, in sicurezza, un nuovo viaggio politico verso il futuro in questa Città. Risolti con i congressi gli assetti organizzativi provinciale e cittadino con le nuove nomenklature c’è il maldetto nodo della scelta del candidato da lanciare nella corsa a Palazzo de Nobili. Al momento pochi gli spriragli di uscita dal buio. Del problema se ne fatto carico il neo segretario regionale dem, Nicola Irto. Ragionando sulla necessità di trovare una sintesi su un unico nome da condividere in un passaggio successivo al “tavolo” della coalizione. Rullano in testa della dirigenza diverse ipotesi che nelle prossime ore saranno per così dire messe in atto con nuovi incontri con chi si era messo volontariamente a disposizione del Partito ma che dinanzi al tergiversare sulla scelta(che richiedeva chiarezza che non c’è stata)hanno scelto, la strada della candidatura autonoma.
E’ il caso di Aldo Casalinuovo e di Valerio Donato. E aggiungiamo anche di Nicola Fiorita, leader di “Cambiavento” che comunque sarà in campo se la scelta del Pd dovesse andare su altri nomi. Lo stiamo ripetendo, anche dando un po’ di fastidio, da tempo. Dell’andamento dei lavori nella “casa catanzarese” del Pd è infastidito, e non poco, anche Francesco Boccia, responsabile nazionale Enti locali del Partito. Aveva preso un impegno (il nome del candidato entro il 5 marzo) che potrebbe sfumare. Rischio figuraccia! Il Pd, dunque, vive momenti di indecisioni dovute alla sua frammentazione che lo “inquadra” come partito senza una guida politica. Anche se affollato di teste pensanti ma ognuna a modo suo. e la corazzata delle liste? Altro problema al quale il Pd deve mettere subito mano. Una sarebbe già pronta con dentro tanti che nelle vicende recenti congressulai congressuali hanno dovuto o voluto fare passi indietro nelle candidature di vertice.
Le sofferenze nel centrodestra
Fanno il paio –quasi un clichè dello schieramento antagonista- le sofferenze nel centrodestra. I partner tradizionali hanno deciso di istituire un “tavolo delle trattative” permanente dal quale alzarsi con un candidato condiviso. Ma nessuno ha tanta voglia di rischiare.
Il grande centro
Sta per costituirsi anche nel panorama politico catanzarese la nuova formazione politica con soggetti più o meno noti che calcano il palcoscenico politico da tanto tempo. Ovviamente, proprio loro, cercheranno di portare volti nuovi (comparse?) per dare all’iniziativa una spruzzatina di “ricambio generazionale”. E’ l’area di centro. L’iniziativa svuoterà le stanze del potere del centrodestra e del centrosinistra? Probabile ma non impossibile che ciò avvenga. Il nuovo “nascituro” si è posto subito l’obiettivo da “centrare”: entrare a Palazzo de Nobili per la prossima legislatura. Certamente non con il Sindaco ma con più consiglieri. Almeno un paio! E’ una realtà dei nostri giorni, dell’ultima ora. Chi vuol ridere, chi vuole sorvolarla chi vuol fare spallucce e via, faccia pure.
Questa è la politica che si pratica nel Capoluogo. Un quadro naif, brutto e impiastricciato di colori messi alla rinfusa. Siamo al caos. Tutti i partiti sono incartati e se non ne escono fuori con dignità i guai saranno non per i loro big ma, purtroppo per la comunità catanzarese.
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