di ENZO COSENTINO
Tansi e De Magistris. C’è stato un momento in cui i due personaggi del mondo politico calabrese (Tansi lo è già da tempo con il suo “Tesoro Calabria)che si catapultano sulla scena elettorale delle “regionali” potessero essere definiti, i testimonial di uno schieramento dal suggestivo slogan: “Uniti si vince”.
Pia illusione l’unità fra due in tenuta da leader che puntano alla stessa poltrona. Quella di Presidente della Regione Calabria. Avranno magari qualche idea che li accomuna ma le identiche mire politiche li dividono. Il 2 febbraio ultimatum posto da Tansi e dai componenti delle liste che sono a fianco già pronte dell’ex capo della Prociv calabrese è destinato a cadere nel vuoto.
Il Sindaco di Napoli farà corsa a sè. Perché così vuole il gruppo calabrese che lo appoggerà. De Magistris è convinto di arrivare “primo”. Ma quanti movimenti già formati e quanti in embrione per la circostanza saranno veramente al fianco dell’ex pm? L’ex magistrato coltiva – giusto che lo faccia- l’illusione che la sua presenza sul campo minato della campagna elettorale farà piazza pulita nella politica calabrese bipolare (che tale, comunque, non è).
Meno intense se non addirittura assenti le illusioni di una vittoria del centrosinistra sul centrodestra per il governo della Calabria. Ancora si tratta fra le forze dello schieramento di cui il Pd vuole essere il faro. Solo che si va avanti, per ora, a luci spente. La proposta dem avanzata dal commissario regionale del partito, Stefano Graziano, di blindare la candidatura presidenziale sulla persona di Nicola Irto è stata per ora respinta al mittente dai 5Stelle di Calabria. Però come si sanno bene i calabresi queste scelte non competeranno mai alle strutture de territorio ma arrivano dalle stanze romane. Ecco l’aspetto più deprimente della politica calabrese che non va e non deve andare giù alle popolazioni calabresi che devono fare, loro si che ne hanno titolo e diritto reale, il salto di qualità nelle scelte elettorali. E purtroppo nei partiti di questi tempi è già in onda la corse a candidature nelle liste per il Consiglio regionale. E’ una lotta sia a destra, sia a sinistra che richiama la storia dei “fratelli coltelli”. E se si proponesse una legge che contempli lo svolgimento di un ruolo importante come quello di consigliere regionale a proprie spese? E’ l’utopia fatta persona!
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