di ENZO COSENTINO
La politica catanzarese sui… bracieri. Avrebbero detto i nostri avi nel loro suggestivo dialetto: “duva lampa e duva trona”. Proprio così. Vogliamo vederla scenicamente: una commedia. Che però non strappa risate ai comuni cittadini invitati allo spettacolo. Già, la politica, altro non è che spettacolarizzazione di fatti e…misfatti.
E c’è anche chi alimenta il fuoco con carte bollate per ricorsi, controricorsi amministrativi. Nel nome “sacro” della tutela di presunti diritti violati. I ricorsi hanno alterato equilibri politico-elettorali nel centrodestra. E le ripercussioni – al di là del merito giuridico - si avvertono a Catanzaro. Ma questo è soltanto una delle tante facce del problema. Si, perché alla fine di problema si tratta. E non è di poco conto perché la posta è importante e pesante: il futuro di questa nostra Città.
Chi è in campo dice di amarla, volerla riportare a “salotto”. Non saranno per caso i Giucas Casella dei nostri tempi recenti? Vogliamo credere - forse lo desiderano anche tanti cittadini catanzaresi - che la politica faccia un passo in avanti. Si profilano, tuttavia, tempi di probabili ammucchiate. Il centrosinistra è spaccato, anche se ufficialmente ha già il suo candidato dopo una lunga gestazione: il prof. Nicola Fiorita. Tanto è vero che il Pd catanzarese sta lavorando sul recupero di chi già si è schierato, con dichiarazioni d’intenti, con Valerio Donato. Teoricamente e con (empiriche) analisi di risultati elettorali ultimi se il recupero non dovesse avvenire sono voti che verranno meno al PD. Coraggiosa e quindi impegnativa la sfida che deve affrontare Fiorita. Superata la fase pre-campagna elettorale sulla scelta del Sindaco, ora il Pd locale è chiamato ad un altro impegno, più difficile del previsto: la sua lista e quelle collaterali.
A sinistra del fronte elettorale vi sono fibrillazioni che coinvolgono tutti i partner di quella che dovrebbe essere una coalizione compatta di schieramento. Non è certo la condizione ideale per una coalizione che punta a conquistare il governo di Palazzo de Nobili. O forse lo pensa in funzione di una situazione di incertezza che regna nello schieramento avversario di centrodestra, allo stato attuale spezzettato. Centrodestra deve anche tener in evidenza le posizioni autonome di alcuni pezzi importanti che tendono a staccarsi dalle tradizionali alleanze per dare impulso ad un tentativo con il marchio di “centro”. On l'aria poco salubre che si respira, il rischio maggiore e peggiore è che nella nuova consiliatura non si avrebbe una stabilità del governo cittadino.
Febbre da cavallo, dunque, nel centrodestra dove non si è capaci di dare il nome al suo candidato sindaco. Con il passare delle ore aumentano le contraddizioni all’interno della coalizione e allora la partita passerà sui tavoli romani. Arriverà da Roma un “principe del sacro romano impero”? E la parola più forte al tavolo romano chi la dirà? FI? Salvini? E se invece la chiave per aprire la cassetta con il nome forte ce l’ha FdI? E’ quello che sarà chiarito lunedì o martedì prossimi a Roma. Il Pd catanzarese ha fissato al 31 marzo, giovedì, la data della nuova data di convocazione dell’Assemblea cittadina per la ratifica dei risultati congressuali e quella di eventuali accordi sulla presidenza della stessa assemblea e su chi in ruoli apicali dovrà collaborare con il neo segretario cittadino Fabio Celia.
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