L'editoriale/ Basta liti, eliminare quelle "bucce di banana" invisibili sulle quali si scivola in Consiglio regionale

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Il Consiglio regionale della legislatura guidata da Jole Santelli
  15 giugno 2020 07:28

di ENZO COSENTINO

Che baldoria in Consiglio regionale. Se non si riporta l’Aula di Palazzo Campanella nell’alveo della dignità politica allora sarà un circo. E comunque anche in un circo se i clown non sono professionisti dell’arte circense non ci si diverte e non si ride. Può anche accadere che nella gabbia dei leoni il domatore sia sbranato, che i funamboli non riescano a stare in equilibrio sulla corda tesa e cadano a testa bassa sulla pista di terra battuta. No, per dovere politico è importante che tutti si mettano a lavorare con una visione che vada oltre gli interessi personali e di parte.   

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A Palazzo Campanella si stanno collezionando “incidenti” di percorso preoccupanti e i calabresi hanno poco da stare tranquilli. Se non vi sarà una inversione di tendenza, altro che un Consiglio pacificato e proteso a far decollare questa regione! Vi sono i presupposti di una liquefazione della legislatura e quindi una sua fine anticipata. La storia (o storiella) della legge su i vitalizi, il disaccordo sulla istituzione di una commissione ex novo secondo le intenzioni del presidente del Consiglio, Domenico Tallini, la carica della maggioranza di centrodestra sulle presidenze delle Commissioni consiliari, il grande rifiuto delle opposizioni sulle nomine dei vice presidenti delle commissioni medesime fatte dalla stessa maggioranza di governo. Nomine queste che le opposizioni hanno subito rifiutato e giudicate una “invasione di campo” intollerabile. Tanto che i consiglieri del Pd hanno già pronto un ricorso al Tar.

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Ma perché, ci domandiamo, la politica calabrese deve finire sempre sotto l’attenzionamento della magistratura- amministrativa e penale che sia- dando una immagine negativa? Beh, fosse questo l’unico e solo interrogativo che si pongono i calabresi! C’è chi, per risposta, se la cava con sufficienza non gradita: è nel gioco delle parti! Un gioco che a lungo andare può diventare “sporco”.  La settimana appena iniziata quindi ci presenta uno scenario deludente del Consiglio regionale e quel che più preoccupa è che non si riesce a capire più a quale parte credere. E non basta quella cortina di fumo negli occhi, almeno per il momento è tale, della volontà di costruire il ponte sullo Stretto per convincere la Calabria che ha fame di lavoro, di opere necessarie per sanare e fortificare l’ambiente, di pulizia in tutti i sensi della parola (può essere presentata una Città bellissima come quella Metropolitana di Reggio quale esempio di cloaca di rifiuti? Sicuramente no!).

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Tornando, per concludere, su quanto avviene in Consiglio regionale –ma si mormora che neppure in seno al “governo calabrese” tutto fili liscio: lo potremmo riscontrare se il 19 giugno prossimo, quando riapriranno, se riapriranno, le discoteche tutti i suoi autorevoli componenti quella sera scendessero in pista - l’auspico è che non accada più o comunque tutte le volte si facciano scivoloni su invisibili “bucce di banana”.  

Ma ogni tanto anche dalla politica arriva qualche buona notizia (anche se ancora tutta da verificarla la bontà). Come quella ad esempio veicolata dalla senatrice di Italia Viva, Silvia Vono; nasce Futura Calabria, con sede nel Capoluogo di regione ed estensione della scuola di cultura politica organizzata dal capogruppo in Senato di Italia Viva Davide Faraone nel 2019, in Sicilia. Una iniziativa pregevole. Ma a frequentarla non si accettino soltanto i giovani da iniziare a questa nobile arte. Anche adulti che fanno politica pur senza sapere che la politica è scuola di vita e riflesso di valori ed ideali. Ideali non ideologie!

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