di EMILIO GRIMALDI
"Semi di legalità" di Enzo Bubbo, pubblicato da Officine editoriali da Cleto è un testo che sviluppa la legalità come competenza sulla scia dell’ormai universalmente condiviso e consolidato concetto di Lifelong Learning, cioè dell’apprendimento continuo, che inizia a scuola e dura tutta la vita. La legalità vista non come contenuto di conoscenza, ma come processo cognitivo in una società in continuo divenire. La stessa stesura, che si snoda in dodici storie, in sei rapporti normativi e statistici, in dodici campi sociali, in un acrostico e infine in un alfabeto, risente del “processo”, delle emozioni, di ciò che l’oggetto trasmette. Una sorta di Brainstorming (assalto mentale) alla portata di tutti.
Bubbo si alza dalla cattedra e si siede insieme ai suoi ragazzi. E racconta loro delle storie. Edificanti. Che fanno leva su alcune competenze di base di cui si sono resi protagonisti alcuni pilastri della legalità. Come la preparazione d Emilio Ledonne, il coraggio di Peppino Impastato, la competenza di Giovanni Falcone, la coerenza di Paolo Borsellino, la passione di Nicola Gratteri, il talento di don Luigi Ciotti, l’etica di don Giacomo Panizza, l’esempio dei ragazzi di Locri, la resilienza di Dodò Gabriele, la responsabilità di Annamaria Frustaci e il riscatto di Roberto di Bella. Competenze che invita a conoscere non per emularle alla stessa maniera. Ma per farle proprie. Nel corso della propria vita. È da qui che si attiva il processo di cambiamento motivato dalla volontà di operare verso il bene comune. E osteggiando chi invece si orienta a distruggerlo.
A questo punto entrano in gioco i dati, le notizie, che rappresentano lo stato dell’arte dell’illegalità. Quei riferimenti che necessitano di un problem solving, non più procrastinabile. Li danno Il legislatore, I numeri e i volti della ‘ndrangheta, La dispersione scolastica, Il rapporto Antigone sulle carceri, Il contributo delle forze dell’ordine e La pedagogia antimafia.
La “lezione”, come un cooperative learning di recente acquisizione, una volta consolidati i pilastri, espone allora i piani di sviluppo entro cui può e deve muoversi la legalità. E vanno dalla storia alla letteratura, dal cartone animato alla musica, dallo sport al cinema. Fino alla Costituzione, “Il primo testo antimafia per Eccellenza”, secondo il fondatore di Libera.
L’acrostico e l’alfabeto, infine, realmente redatti dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Petronà, concedono al lettore una pausa. Di respirare dopo l’assalto finale. E immediatamente prima di mostrare nella propria vita quanto appreso. Perché “solo che tende verso l’alto può evitare il baratro dei valori”. Così suona la nota di chiusura.
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