"L'appello del procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, non può e non deve restare inascoltato. Perché mai come in questo frangente storico la Calabria ha bisogno di creare una barriera istituzionale a difesa dei diritti e della sicurezza dei cittadini". Ad affermarlo è il presidente della commissione regionale anti 'ndrangheta, Antonio De Caprio, all'indomani dell'audizione del capo della Procura vibonese dinanzi alla commissione parlamentare antimafia.
"Il magistrato - è scritto in una nota - che ha fatto parte del pool guidato dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nella storica inchiesta Rinascita-Scott, ha evidenziato in maniera decisa come la Calabria, e Vibo Valentia in particolare, debba rappresentare una priorità a livello nazionale per via della mole di lavoro che sul fronte inquirente ed anche giudicante rischia di paralizzare il comparto giustizia". Ma è su un altro aspetto, prosegue la nota, che il consigliere De Caprio intende soffermarsi".
"Il procuratore Falvo - afferma - ha lanciato un chiaro messaggio al mondo politico-istituzionale, per spronare ognuno a fare la propria parte nella costruzione di una società che affondi le sue radici nella legalità intesa in senso ampio. Ebbene, non posso che accogliere con estremo favore quelle parole, per delle ragioni molto semplici: dal giorno del mio insediamento alla guida della commissione ho illustrato in Consiglio regionale le linee su cui intendo sviluppare la nostra azione politica. Condizione imprescindibile è il coinvolgimento dei giovani, che passa attraverso ogni forma possibile di collaborazione con le scuole, le associazioni, le parrocchie. Concetti espressi dallo stesso procuratore giorni fa proprio a Vibo Valentia nel corso dell'inaugurazione dell'anno scolastico e che io stesso, in quella sede, ho inteso ribadire. È quanto mai necessario che la politica in primis prenda coscienza della necessità di invertire la rotta, partendo dai comportamenti quotidiani ed offrendo sostegno concreto ai cittadini che credono e vogliono ancora investire su questo territorio, a coloro che vogliono - per usare le parole del procuratore Gratteri - conquistare gli spazi lasciati liberi dal lavoro di magistratura e forze dell'ordine. Perché le istituzioni devono camminare a braccetto se vogliamo evitare che lo straordinario sforzo compiuto da questi valorosi servitori dello Stato non vada perduto".
"Al procuratore Falvo - conclude De Caprio - dico: noi ci siamo, la commissione che presiedo è al suo fianco. E siamo pronti a fare la nostra parte".
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