"Se come pare ormai 'ineluttabile' confermata la modifica dei coefficienti di rendimento delle pensioni liquidate ai medici e ai dirigenti sanitari iscritti all'ex C.P.S., poi INPDAP, poi INPS, è concreto il rischio di una mini fuga generalizzata dal servizio sanitario nazionale. A tale decisione, che potrebbe costituire un duro colpo alle già asfittiche schiere di colleghi stoicamente in servizio, sono interessati sia i colleghi che maturano i 67 anni di servizio e soprattutto coloro i quali avendo fatto di trattenimento fino al 70esimo anno di età non abbiano effettuato versamenti contributivi, da lavoro o figurativi da riscatto, ante 1995. Per questi colleghi la penalizzazione potrebbe raggiungere il 25% dell'importo previsto. Da qui la potenziale decisione di abbandonare con effetto immediato, sia pure con la pesante penalizzazione della rinuncia volontaria al termine di preavviso, al fine di evitare una penalizzazione economica ancora più importante".
E' quanto spiega Filippo Larussa, componente dell'esecutivo nazionale dell'Anaao Assomed, in relazione alle novità contenute nelle ultime bozze della legge di bilancio.
"Il governo - avverte Larussa - dovrebbe ben considerare gli effetti di una riforma che interesserà prima o poi almeno 700 mila lavoratori della Pubblica Amministrazione, quelli che reggono il sistema fiscale italiano vedendosi trattenute puntualmente ritenute erariali e previdenziali. Evidentemente si vuole scherzare col fuoco, così come continuano a essere mortificate le aspettative dei colleghi non ancora interessati alla pensioni a quali era stata promessa, persino in conferenza stampa, almeno la detassazione delle ore di straordinario e delle prestazioni aggiuntive che 'ovviamente' è scomparsa nella stesura delle ultime bozze".
"Non è stato fatto altrettanto - conclude - con gli straordinari di lavoratori del turismo, baristi e camerieri. Categorie cui va il nostro massimo rispetto ma che riteniamo certamente non meno importanti per gli interessi generali del Paese"
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