Lemò: a Catanzaro viaggio sentimentale nella presentazione dell’opera prima del giudice Paris

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In foto Lemò\Claudio Paris
  21 aprile 2024 15:27

di VITTORIO PIO



Sala gremita al Teatro Comunale per l'esordio dal vivo del progetto discografico “Chi l'avrebbe mai detto?” di Claudio Paris in arte Lemò, funzionale abbreviazione che allude al termine in lingua francese, ovvero Les Mots. Insieme a lui alla chitarra Martino De Cesare, al basso Pierpaolo Giandomenico, alla batteria Francesco Lomagistro e al piano Antonio Vinci. 

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Le parole quindi, così importanti nella sua occupazione principale - autorevole GUP adesso di stanza a Bologna - come in quella che è una della sue passioni\riferimenti principali, ovvero la musica d'autore. Solitamente si va a questi eventi un pò prevenuti, perchè la maggior parte delle volte ci si imbatte in dopolavoristi dal dubbio talento, ma così non è stato per il concerto di ieri sera, davvero molto godibile ed originale.

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Paris è uno che conosce il fatto suo anche in questo ambito: sul palco sa essere anche ironico e coinvolgente, si capisce che ha una cultura estesa sul versante cantautorale e che ha scelto lo sfortunato Gianmaria Testa come suo riferimento principale, anche se altre schegge nobili sono affiorate nel set composto da canzoni originali, cui ha appunto inframezzato brani di Lucio Dalla con una versione molto intima di “Anna e Marco”, Testa appunto (la dichiarazione sentimentale di “Dentro la tasca di un qualunque mattino”), Fabrizio De Andrè e Rino Gaetano. Nel suo disco ci sono alcuni musicisti di grande spessore come Giancarlo Bianchetti, Ferruccio Spinetti e Gabriele Mirabassi, ma altrettanto valido era il gruppo che lo accompagnava ieri sulle tavole del Comunale.

Il suo terreno più congeniale è quello delle ballate, specie se hanno come oggetto il cuore, magari steso al sole per asciugare I malanni di una storia conclusa o tormentata. E molte di queste Lemò ha confessato di averle scritte proprio nei quattro anni di residenza lavorativa a Catanzaro.

“In mezzo a 'sto circo”, “Back Home”, “Maria Rita” ed il recente singolo “Spaiato”, un esplicita allusione all'amore universale con dedica a Gianmaria Testa, si sono fatte ascoltare volentieri con l'impressione, che dopo averci tanto pensato (Paris scrive testi dalla sua adolescenza), l'autore abbia acquisito una piena consapevolezza dei propri mezzi e di saperli ormai orientare per plasmare un lavoro efficace sia dal punto di vista musicale che concettuale. Canzoni dall'animo leggero, dotate di una letterarietà mai compiaciuta e piuttosto feconda.

Evidente la soddisfazione al termine del concerto di Paris, che poi si lascia andare ai ricordi catanzaresi: “Quanto alla mia vita extralavorativa a Catanzaro, ho amato in particolare il mare di Caminia, dove tuttora continuo a trascorrere una decina di giorni in estate. Le passeggiate in Sila con ukulele al seguito, le chiacchierate di musica e cinema con Antonio Ludovico, le prove con gli amici Martina De Venuto, Domenico Assumma e Leonardo  Ruffo per un’esibizione che non è mai arrivata (ma non si sa mai!)”.

Prossima tappa del tour di presentazione sarà  Bologna, al Bravo Cafè, uno dei tempi musicali della città felsinea.

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