di DOMEMICO LANCIANO
Caro Tito, alle ore 13.37 di oggi, giovedì 27 ottobre 2022, Vincenzo Antonio Maria Serrao (amico da una vita, ovvero dal 1966, cioè 56 anni) mi ha inviato via Whatsapp un film di dieci minuti e 55 secondi su << Tutta la sesta edizione di “Insegui l’arte” il Festival della Ri-Conoscenza di Badolato >> ideato e realizzato sempre più con grande successo principalmente dall’artista badolatese Josephine Carioti (che ne è direttore artistico) e dai suoi collaboratori, con il patrocinio della Regione Calabria, del Comune di Badolato e da altri Enti, Istituzioni e sponsor locali e nazionali. Di sèguito il documentario.
VIDEO
JOSEPHINE CARIOTI
Ti trascrivo, inoltre, il link della trasmissione televisiva “Storie di Musica” del 21 gennaio 2022 durante la quale Josephine Carioti viene intervistata dal maestro pianista Filippo Arlìa per circa quaranta minuti sulla sua vita di artista e sul Festival “Insegui l’arte” di Badolato. Quanto detto da entrambi è davvero assai illuminante, specialmente per noi calabresi, ma anche per chiunque ami l’arte in ogni sua espressione. << https://youtube.com/watch?v=txuAGNulC8E&feature=share >> . In tale intervista Josephine dichiara di essere e di sentirsi molto umilmente un “operatore culturale” (pur essendo lei stessa una grande artista) e che il Festival è una festa di comunità che viene offerto in modo del tutto gratuito a chiunque vada a Badolato. La Calabria ed il Sud avrebbero bisogno di 100 – 1000 Josephine Carioti, è il caso di dire!…
Josephine Carioti
Tanto che bisognerebbe aiutarla a realizzare un gemellaggio artistico tra il colto “Festival dei due mondi” di Spoleto e questo suo popolare “Insegui l’arte” … o addirittura un gemellaggio vero e proprio tra i Comuni di Spoleto e Badolato. Sarebbe pure bello che il suo “Festival Insegui l’arte” possa essere realizzato a Wetzikon, essendo questa cittadina piena di badolatesi e gemellata con Badolato.
Inoltre, sarebbe opportuno diffondere il Festival di Badolato nei principali centri calabresi come “Insegui l’arte Calabria”… sperando che diventi “ Insegui l’arte Italia” – “Insegui l’arte Europa” e “Insegui l’arte Mondo”. Infatti tale formula Carioti è esportabile in ogni dove. Bisogna aiutarla a realizzare questo export.
Josephine è una rinomata cantante lirica, attrice di cinema e di teatro. Rinnova il nome della nonna materna, seppure in forma francese. A mio parere potrebbe essere paragonata (con tutte le dovute proporzioni) a quel Gian Carlo Menotti (compositore italiano 1911-2007), il quale nel 1958 istituì a Spoleto (PG) il cosiddetto “Festival dei Due Mondi” (o Spoleto Festival) consistente nelle rappresentazioni, ad alti livelli internazionali, di teatro, danza, musica e spettacolo. Giunto nel 2022 alla sua 65ma edizione, si svolge ancora adesso nella seconda decade di giugno di ogni anno ed è famoso in tutto il pianeta. Replicato a Charleston (USA) con una versione americana. Quello di Badolato si svolge in agosto, con qualche variazione invernale, ed è assai seguìto pure per la sua valenza artistica ma anche inter-etnica. Inoltre il Festival di Badolato cerca di presentare ogni genere di arte quasi a 360 gradi (spettacoli di teatro, musica, artisti di strada, ecc.), rappresenta la possibilità di incontri, laboratori, escursioni, enogastronomia e una “location” che spazia in tutti gli angoli più suggestivi del territorio, dal mare al borgo, dalle ruralità alla montagna (sorgenti di fiumi, amenità boschive, ecc.). E’ un Festival di territorio e di popoli.
Mi riempie di gioia il fatto che Josephine abbia portato sul palco badolatese e nelle varie “location” musicisti di nazionalità e tradizione islamica, che era ciò che avevo tentato di fare con il “pop-islam” da me inventato nel 1972 e poi affidato al gruppo degli “Euro Universal” di cui ha fatto parte pure l’amico Vincenzo M. A. Serrao con il fratello Franco, assieme ai fratelli Giuseppe ed Andrea Naimo, a Pasquale Andreacchio, a Mario Gallelli (Calonna). Avevano fatto parte, nei primi anni, pure Enzo Spasari e Nazzareno Audino. Evidentemente nel 1972-73 (quando lo portammo alla casa discografica RCA) i tempi non erano ancora maturi.
Ma adesso che Badolato è multi-etnica si può fare di tutto e di più. Comunque, a Badolato siamo stati precursori anche di tale aspetto multietnico (in tempi non sospetti) oltre che del “paese in vendita” usato ancora in Italia e all’estero e poi del “paese dell’accoglienza”.
In questi ultimi sei anni in cui esiste Il Festival ideato e curato d Josephine, non essendo potuto scendere a Badolato, avevo seguito da Agnone i vari reportage giornalistici e dei “social”. Però, il suddetto film di quasi 11 minuti dà un’idea più completa ed efficace dell’evento che galvanizza l’estate badolatese. Chiunque veda questo documentario non può non esclamare … “Badolato è sempre più la Spoleto del mare” … come aveva intuito e profetizzato, in un felice slogan, il giornalista Rai Pino Nano con un suo servizio televisivo per i tre telegiornali nazionali e per la prestigiosa trasmissione di approfondimento Samarcanda … servizio realizzato nel novembre 1986 a sèguito, appunto, della vicenda del “paese in vendita” che avevo appena lanciato un mese prima, il 07 ottobre con un articolo sul quotidiano “Il Tempo” di Roma, ripreso poi molto utilmente da altra stampa italiana ed estera, specialmente israeliana che ha fatto muovere tanti investitori.
Pino Nano (che poi ha scritto con il medesimo concetto di “Spoleto del mare” pure un lungo articolo sulla rivista cartacea “Calabria” del Consiglio Regionale, dopo pochi mesi, nel 1987) era giunto a tale convinzione non soltanto per aver constatato personalmente la bellezza e l’originalità del borgo posto a metà strada tra il mare del mito e il Parco Naturale delle Serre Joniche (che offrono pure il bel “lago Lacina”), ma anche perché (nell’incontro preparativo al servizio TV) gli avevo sciorinato le caratteristiche socio-culturali e le potenzialità future, proprio a proposito del “paese i vendita”. Pino Nano è rimasto incantato da questo “borgo-bomboniera”e, appunto, dalle sue potenzialità anche da … “Spoleto del mare”.
SEMPRE PIU’ SPOLETO DEL MARE
Caro Tito, come già sai, Badolato è appena entrato ufficialmente nell’importante circuito culturale e turistico nazionale dei “borghi più belli d’Italia” … un riconoscimento ed un traguardo meritato quasi a furor di popolo. E’ rimasto affascinato e conquistato chiunque abbia visitato almeno una volta l’ultra-millenario paese medievale che, disteso sulla collina-propaggine del monte San Nicola (metri 1200), offre in pochi minuti le meravigliose e introvabili altrove 4 dimensioni: mare collina, montagna e lago.
Capo mandamento di altri tre Comuni e, comunque, sempre punto di riferimento sociale e commerciale di tutta l’interzona (specialmente prima che Soverato divenisse l’attuale Soverato), nonché coordinamento feudale ed amministrativo per lunghi secoli, Badolato era noto come il paese dei “galantuomini” nel senso di professionisti, di media e alta borghesia. La quale ha espresso tanta cultura, docenti universitari e scienziati di prestigio anche internazionale. Da parte sua il popolo ha espresso tante manifestazioni di cultura popolare e religiosa che ancora adesso magnificano il borgo. Ne rendono testimonianza le tredici chiese antiche, nonché due conventi teologici dei Domenicani e dei Francescani.
Inoltre Badolato vanta un Carnevale tra i più antichi e caratteristici della Calabria e persino il “Carro di Tespi” ovvero il teatro popolare itinerante le cui rappresentazioni e i cui testi venivano curati da attori ed artisti del popolo. E che dire della musica popolare?… A Badolato ogni abitante era un poeta, capace di inventare “di testa” le canzoni per ogni tipo di occasione. Infatti ha luogo il “Festival della Canzone badolatese” e quella “Calabrese”. Così le poesie e le canzoni popolari sono uno dei patrimoni tra i più ricchi esistenti nel Sud Italia. Tra l’altro come non ricordare i riti della Settimana Santa e la Via Crucis vivente lunga 12 km, tra le più devote e spettacolari del nostro Meridione, con circa quattrocento e più figuranti.
Se in Badolato esistono tante manifestazioni culturali ancora adesso è perché c’è un retroterra molto antico, profondo e variegato, quasi certamente derivato pure dalla Magna Grecia. In tale contesto probabilmente bisogna inserire il “mito dell’androgino” presente, a mio parere, nei bambini-alabardieri della Settimana Santa. E anche la vivacità sociale e politica, ben nota ai più, è fonte di ispirazione e di avanguardia. Assai vivaci sono pure le associazioni di tipo culturale e turistico che contribuiscono alla visibilità, pure mediatica, e allo spessore delle iniziative che caratterizzano tutta la “Riviera degli Angeli” (nella parte sud del Golfo di Squillace). Numerosi, poi, gli artisti di ogni settore e categoria, come il pittore Roberto Giglio, lo scultore Gianni Verdiglione con le sue “Pietre parlanti”, l’attrice Caterina Mannello ormai affermati a livello nazionale. E ci sarebbe tanto altro da evidenziare, come la ultra-trentennale attività dell’associazione “La Radice”. Perciò, con le dovute proporzioni, Badolato può essere considerata davvero la “Spoleto del Mare”. Con una marcia in più, se così possiamo dire, quella etica dell’accoglienza-migranti.
Infatti, per la sua posizione sulla sponda est del mare Jonio, da millenni Badolato ha visto approdare sulle sue coste innumerevoli migranti dal medio e dall’estremo Oriente. Esisteva pure una ultra-secolare e cospicua comunità ebraica e molti cognomi hanno derivazione islamica e di altri popoli che ci hanno conquistato nel corso dei secoli. Più recentemente lo sbarco più importante, quello dei quasi 900 profughi curdi del 27 dicembre 1997, ha portato ad un’accoglienza sincera e spontanea che non si era mai vista né in Italia né in Europa. E anche per questo ha suscitato ammirazione in tutto il mondo, persino del Parlamento Europeo e dell’ONU. Ciò ha, tra tanto altro, prodotto varia ed abbondante letteratura giornalistica, radiofonica, televisiva ed anche cinematografica con tutta una serie di documentazione molto importante che si aggiunge a quella già vasta del “paese in vendita”.
C’E’ ANCORA MOLTO DA FARE
Ovviamente, c’è ancora tanta strada da fare per dotare Badolato di mentalità e di strutture che possano aiutare il suo stare al mondo con più particolare significato ed efficacia. Irrisolto è ancora il problema della Biblioteca-Archivio storico Comunale con annesso Museo (pure archeologico), la Pinacoteca, l’Ufficio Stampa e tanto altro già avviato dai miei sfortunati tentativi del 1982 e del 1986-87. Un altro problema è quello di cercare di far rimanere giovani in loco, affinché possano sorreggere e sviluppare, consolidare e rilanciare il prestigio e la notorietà che Badolato si è guadagnati da sempre e specialmente dal 1986 in poi. Per quanto possibile, bisogna evitare di far emigrare le persone più produttive e lungimiranti e non fare mai più come con me, che sono stato mandato in esilio nell’ottobre 1988 proprio quando la vicenda del paese in vendita stava ottenendo strategici risultati e molti altri ne avrebbe portati. Ancora di più e di qualità!
E’ stato un suicidio sociale e culturale imperdonabile, specialmente proprio per il borgo, il quale pure per questo ha subìto forti ritardi complessivi. Speriamo che non si ripeta mai più un simile dramma personale e collettivo!… Buttarsi la zappa sui piedi non è mai una trovata brillante per amministratori e cittadini!… Infatti, per lunghi nove anni (1989-97) quasi tutto è rimasto fermo a Badolato come promozione internazionale. E meno male che poi il borgo è stato risvegliato (e mezzo salvato) nel 1997 dai ripetuti sbarchi di migranti, tra cui la già ricordata nave Ararat. Tuttavia, salvo eccezioni, a Badolato vige ancora una vecchia mentalità (anche amministrativa, sono quasi gli stessi da 50 anni e con un Sindaco che vive a Roma) … non c’è ancora una generazione di amministratori e di cittadini che possa dare una vera spinta a Badolato con una seria programmazione generale e scientifica a 360 gradi, nonostante tante iniziative belle (le quali se non vengono bene assistite resteranno poco utili) ed il lavoro di parecchie persone entusiaste di fare.
VITTORIA PAPARO ARTISTA MONDIALE
Tra le persone assai entusiaste di farsi onore e di fare onore a Badolato c’è la signora Vittoria Pàparo, maestra parrucchiera che colleziona Premi e Riconoscimenti a tutti i livelli (italiani, europei e persino mondiali con il più recente riconoscimento). Te ne ho riferito più volte, specialmente lo scorso 21 maggio 2022 con << https://www.costajonicaweb.it/badolato-marina-cz-primo-premio-alla-parrucchiera-vittoria-paparo-per-unacconciatura-in-un-concorso-artistico-a-napoli/ >>. Vittoria Paparo avrebbe bisogno di un ufficio-stampa che l’aiuti nella promozione della sua attività artistica e per evidenziare tutti i premi che meritatamente riceve ovunque nel mondo, ad altissimi livelli. Anche Vittoria Paparo fa parte della “Spoleto del mare”… ma non viene valorizzata né per il suo talento né per ciò che può dare di meglio e di più per Badolato e la Calabria. Ad esempio, bisognerebbe aiutarla a realizzare una Scuola di formazione per parrucchieri-artisti come poche ce ne sono nel Sud Italia per organizzare e lanciare le nuove generazioni.
Quando ero bibliotecario comunale (1982 e 1986-87) aiutavo, come più mi era possibile, gli imprenditori sia come giornalista che come incoraggiamento e visibilità in tante loro attività. Sarebbe urgente che gli Amministratori di Badolato affrontassero pure tale aspetto. Invece adesso, ogni associazione, ogni imprenditore deve arrangiarsi da sé sia a Badolato che nell’interzona. Manca la coralità amministrativa.
Sarebbe utile che pure la ex Comunità Montana, ora Unione dei Comuni, si ponesse il problema di istituire un ufficio-stampa e promozioni pubbliche per l’interzona di pertinenza. Altrimenti il territorio (che merita e lavora con ingegno ed impegno) va sempre a rilento. Questo dell’Ufficio-Stampa comunitario (assieme ad un giornale, che oggi potrebbe essere sito web) è un problema serio che avevo posto a tutte le Amministrazioni badolatesi e comunitarie di interzona succedutesi negli anni Ottanta. Invano. Manca visione e lungimiranza nello stare in questo tipo di mondo che si evolve continuamente. Troppo fermi e per di più ancora troppo ideologizzati, quando ormai, si sa, le ideologie e i posizionamenti hanno fatto più danni che bene. Ne sono vittima pure io! Ed anche << www.gilbotulino.it >> unico giornale web badolatese molto utile e seguìto, costretto a chiudere. Un’altra zappa sui piedi che Badolato ha subìto, senza protestare.
MEGLIO IL SUONO DEI PIATTI A TAVOLA CHE QUELLI DELLA GUERRA
Il fatto che non ne scriviamo spesso non significa che la nostra attenzione sia calata nei confronti della guerra in Ucraina (che è più vicina a noi) e nei confronti di tutti gli altri tanti conflitti in atto o che potrebbero scoppiare (come per Taiwan). Stiamo vivendo in apprensione, con il fiato sospeso sull’irreparabile! Se negli anni sessanta lo slogan dei pacifisti era “Fate l’amore e non la guerra” … MAKE LOVE, NOT WAR … oggi potremmo dire che il suono che più preferiamo è quello dei piatti a tavola e non quelli della guerra … che il suono che ci piace è quello della musica (anche del “Festival Insegui l’arte”) …
Infatti, oltre alle guerre fatte di armi, c’è una guerra più subdola che è quella della fame, la quale non ha più la visibilità multimediale. Eppure, aumentano anche in Italia le difficoltà alimentari, prodotte dal massacro della corsa ai profitti delle società più ricche che non si saziano mai e da Stati che privilegiano le classi alte, appena appena sopportando le classi medie, dopo aver abbandonato le classi più basse. Riusciranno Unione Europea e il nostro nuovo Governo a porre un minimo di dignitoso rimedio a tutto ciò?…
6 – MIO FRATELLO VINCENZO HA COMPIUTO 90 ANNI
Oggi, giovedì 27 ottobre 2022, mio fratello Vincenzo (che mi distanzia di 18 anni, essendo nato nel 1932) ha compiuto 90 anni. Eccolo, in questa foto, davanti alla grande torta per la sua numerosa famiglia (sei figli e sei nipoti) che lo ha festeggiato a scaglioni ed anche nelle precauzioni per il pericolo di Covid. Gli auguri sono giunti da ogni parte del mondo, ovunque vivono parenti ed amici. Novanta anni sono un bel traguardo per la nostra famiglia Lanciano, la cui media esistenziale ha superato finora di poco i settanta nella vita dei nostri genitori (generazione di fine ottocento e inizi novecento) … per cui tale compleanno risulta essere anche un evento in sé e per sé. Infatti, pur essendo salita la media in questi ultimi decenni attorno agli ottanta anni, per le generazioni di figli nati tra le due guerre (come quella di mio fratello), finora i novanta sono stati raggiunti e superati con buona salute soltanto da sei Lanciano della nostra estesa parentela (una bassa percentuale). Speriamo che la media aumenti con i figli e i nipoti della generazione di Vincenzo.
Come già sai per averne trattato, questo mio fratello si diletta a comporre belle poesie fin da quando era ragazzo, un po’ come me e l’altro fratello Antonio nato nel 1935, tre anni dopo di lui. Finora ha pubblicato tre raccolte: Poesie (1995), Pensieri al vento (2007), Il gabbiano bianco (2020) mentre gli sto curando una quarta silloge. Nella vita ha fatto l’Ufficiale Giudiziario nelle Preture e nei Tribunali di mezza Italia, con una breve parentesi di custode di sala al Museo degli Uffizi di Firenze negli anni sessanta. Amante della natura e dei prodotti genuini, secondo tradizione familiare, con i suoi tempi cura ancora un esteso orto sotto casa.
SALUTISSIMI
Caro Tito, ormai se ne sono accorte pure le pietre a bordo strada di come e quanto io continui ad amare Badolato e di come e quanto continui a fare anche da lontano … nonostante sia stato mandato brutalmente in esilio, senza una spiegazione né un apparente motivo (che non sarebbe mai tardi a manifestare!). Ciò è una cosa che peserà per sempre sulla coscienza politica e sociale di Badolato. Ma noi andiamo avanti, nonostante i tiranni passati, presenti e futuri.
E, adesso, mentre ti ringrazio per la pubblicazione di questa “Lettera n. 430” penso già alla n. 431 speranco che torni gradita ai nostri amabili Lettori, specialmente a quelli più affezionati. Un grande fraterno abbraccio e alla prossima. Cordialità, Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, giovedì 27 ottobre 2022 ore 21.12 – Da ben 55 anni (cioè dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto sono state prese dal web o mi sono state fornite dagli interessati.
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